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Pescara, nuova area di risulta: valanga di osservazioni in Consiglio

Pescara. Si è aperto con le contestazioni, il consiglio comunale straordinario di oggi convocato per trattare il progetto di riqualificazione dell’area di risulta presentato dall’amministrazione comunale, avversato da numerose contestazioni già presentate.

Il Presidente della Confcommercio Pescara Franco Danelli, in avvio della seduta, ha ribadito la netta contrarietà al progetto:  “Ci auguriamo – ha affermato – che la votazione delle osservazioni in aula consiliare possa definitivamente bocciare un provvedimento che come associazione abbiamo contrastato sin dalla prima presentazione in quanto contrario all’interesse della città. Un progetto completamente sbagliato sotto tanti aspetti tra cui evidenziamo in particolare la diminuzione dei posti auto rispetto a quelli attuali, la previsione di appartamenti e negozi di cui non si avverte affatto il bisogno e l’affidamento a privati della gestione dei parcheggi cittadini a tariffe esorbitanti che condannerebbero a morte certa il centro commerciale naturale”.

Dalla società civile a quella politica, l‘Udc ha presentato ben 350 osservazioni, “per affossare definitivamente un progetto sbagliato che rischia di compromettere il futuro della città”, affermano i consiglieri comunali Pignoli e Bruno, contrari a “l’insufficienza dei posti auto fino ad arrivare alla svendita della città ai privati tramite la gestione dei parcheggi, con previsione di tariffe esorbitanti, e la cessione di superficie per edilizia residenziale e commerciale di cui non si avverte il bisogno”.

Non è da meno la Lega, con il nuovo consigliere Marcello Antonelli che per l’ennesima volta ha “invitato il sindaco Alessandrini a fermare la macchina procedurale inerente la delibera delle aree di risulta, anche se la stessa venisse approvata dall’aula”. “È evidente”, afferma Antonelli, “che il destino di quei 13 ettari si deciderà con la prossima consiliatura dopo le amministrative del 26 maggio: se dovesse rivincere il centrosinistra è chiaro che già il 27 maggio l’iter potrà partire così come pensato; ma se dovesse vincere una delle due attuali opposizioni, il centrodestra o il Movimento 5 Stelle, è altrettanto evidente che l’attuale procedura sarà bloccata perché abbiamo idee diverse di sviluppo. E allora evitiamo di oberare i nostri uffici tecnici comunali di un lavoro che oggi rischia di essere semplicemente inutile”.