Blasioli rileva innanzitutto “la cronica mancanza di personale (medico, infermieristico e operatori socio-sanitari), che si riscontra a dire il vero anche in altri reparti, ma in Pronto Soccorso registra una situazione particolarmente preoccupante, destinata peraltro a peggiorare. Occorrerebbero infatti almeno 6 medici oltre al responsabile, mentre invece a Popoli ne sono presenti 4 in tutto. Sono solo 4 gli operatori gli Oss attualmente a disposizione, mentre ne servirebbero almeno 6/7, o perlomeno 5, altrimenti da fine marzo si riscontreranno seri problemi nella copertura dei turni”.
“Anche nel Pronto Soccorso di Popoli, come in quello di Pescara, si verificano stazionamenti di pazienti per più giorni, soprattutto ultrageriatrici”, prosegue l’esponente Pd, “La ragione principale, spiegano gli stessi medici del PS, va ricercata nella carenza di posti letto in geriatria, che fa sì che molti pazienti over 80 – che richiedono un’assistenza medica ridotta – permangano più del dovuto nel reparto di medicina, finendo soprattutto per affollare il Pronto Soccorso, che dovrebbe invece occuparsi prioritariamente delle emergenze, per le quali il personale, come abbiamo scritto poc’anzi, risulta già scarso. Una soluzione auspicabile sarebbe quella di incrementare i posti letto nelle RSA e RA del territorio, a partire da quella di Tocco”.
Blasioli, sempre all’interno del Pronto Soccorso, riferisce di aver preso atto di “un evidente spreco di risorse pubbliche. Aderendo ad una gara della Asl di Chieti, nel 2018 la Asl di Pescara si è dotata di tre sofisticate apparecchiature per la telemedicina, una per ogni ogni nosocomio della Provincia (Pescara, Penne, e Popoli). Stando a quanto acquisito, gli strumenti in questione, che sarebbero utilissimi per consentire consulenze immediate a distanza, specie per la stroke e la neurochirurgia, sono in realtà rimasti al palo, almeno per quanto riguarda Popoli e Penne. Alla collettività sarebbero costate circa 24.000 euro al mese per cinque anni (per un totale di 1.440.000 euro), per poi essere riscattate dalla Asl alla scadenza del contratto di affitto. Tuttavia il servizio non è mai partito, costringendo i pazienti del Pronto Soccorso di Popoli a spostarsi con il personale al seguito verso altri ospedali. Grazie ai sistemi di consulto da remoto è possibile fornire una tempestiva ed efficace presa in carico di pazienti affetti da patologie tempo-dipendenti, come ad esempio l’ictus. Questa apparecchiatura implica una significativa riduzione dei tassi di mortalità oltre che di complicanze”.
“Oggi stesso, assieme ai consiglieri comunali del Partito Democratico di Popoli, chiederemo un incontro al Direttore generale della Asl per esigere risposte, rivendicare un’immediata presa in carico delle criticità, e fare una panoramica sugli immobili presenti nell’area dell’ospedale. Alcuni sono stati chiusi a seguito dei terremoti del 2009 e 2016, altri sono stati oggetto di contenzioso giudiziario con le ditte appaltatrici. Occorre fare una ricognizione dei problemi e una stima certa di quando torneranno agibili, in quanto abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di spazi angusti e stanze sovraffollate”, conclude il Dem.