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Montesilvano: “E’ ancora allarme sicurezza e degrado in via Rimini”

Montesilvano. Ancora degrado in via Rimini, rione popolare di Montesilvano dove oggi il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari è tornato in sopralluogo.

“Un fazzoletto di terra in cui insistono case Ater, di proprietà della Regione Abruzzo, in cui criminalità, spaccio e soprusi fanno da padroni”, lo definisce Pettinari, che torna a puntare il faro sull’emergenza sicurezza: “Qui ci sono cittadini onesti costretti a una convivenza forzata con delinquenti che utilizzano gli alloggi di proprietà pubblica per spacciare o commettere altri atti illeciti. Le brave persone vivono un vero e proprio inferno e hanno paura a uscire di casa nelle ore buie per timore di trovarsi nel mezzo di situazioni a rischio”.

“Come se non bastasse l’alto tasso di criminalità – continua il vice presidente del consiglio regionale – c’è un palese stato di degrado: strade rotte, immondizia e sporcizia. Uno stato di cose inaccettabile che fa disperare questi cittadini. Uno stato di decadimento elevatissimo, classificabile come quello che si registra nel Ferro di Cavallo di Pescara e, al di là dei soliti slogan o delle soluzioni spot, sembra che nessuno abbia intenzione di intervenire concretamente”.

“Ci sono state aggressioni e minacce, anche violente, tra questi palazzi”, insiste il pentastellato, “Lo spaccio è all’ordine del giorno, sono tanti gli occupanti abusivi. Gli spazi comuni sono ostaggio di chi delinque: sembra addirittura che si accendano fuochi e alzino la musica a tutto volume. Un altro problema è la riassegnazione degli alloggi agli aventi diritto. Ci sono degli appartamenti murati e non ancora assegnati. Nel frattempo persone oneste, famiglie con bambini e disabili, attendono in graduatoria”.

“Bisogna subito sfrattare gli abusivi e riassegnare immediatamente le case, sia quelle liberate che quelle murate, a cittadini onesti, lasciando in inferiorità numerica quelle persone che hanno preso questa zona come il loro personale parco divertimenti. Il Presidente della Regione e il sindaco devono agire subito”, conclude Pettinari.