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Politica Chieti

Francavilla, esposto Noi per la famiglia per bimba trascritta con due mamme. Interviene il vicesindaco Buttari

Francavilla al Mare. “Quanto appreso dalla stampa di oggi, in merito all’esposto contro il sindaco da parte delle associazioni “Noi per la Famiglia” e “Difesa dei valori” e’ una vera a propria strumentalizzazione politica, compiuta a orologeria ed in modo deplorevole, sulla pelle delle famiglie e dei bambini. Noi siamo altro e da anni aministriamo portando avanti, di contro, una strenua e convinta difesa dei diritti civili “.

 E’ la posizione dell’amministrazione comunale di Francavilla al Mare in merito alla denuncia presentata contro la decisione di giugno scorso del Sindaco di Francavilla, Antonio Luciani, di trascrivere una bimba di due anni e mezzo all’anagrafe col cognome di due mamme, mamme che lo stesso primo cittadino aveva unito civilmente due anni prima. A rispondere nel merito è il Vice Sindaco di Francavilla al Mare, Francesca Buttari, anche assessore alle politiche sociali.

 “Quello della piccola francavillese è stato in Abruzzo il primo caso di omogenitorialità, ma non il primo né l’unico in Italia. A fare la stessa civile scelta sono stati i comuni di Milano, Torino, Sesto Fiorentino, Palermo, Bologna, Catelmaggiore ed altri, e tutti allo stesso modo: attraverso cioè la mera applicazione della legge 40, che disciplina la fecondazione eterologa. Oltre al merito politico, di cui siamo profondamente convinti, le nostre scelte sono supportate dalla legge, al contrario di quello che sostegno le due organizzazioni ultra conservatrici. In più di una caso la giurisprudenza si è già pronunciata sul tema: a Torino, ad esempio, il Tribunale è intervenuto con apposito decreto confermando che non vi sia stata alcuna forzatura giuridica , ma la corretta interpretazione della legge 40 del 2004. Cosi hanno fatto anche i tribunali di Pistoia, Bologna ed altre città. L’esposto, invece, cavalca un’onda populista in momento politico delicato, con le elezioni regionali ed europee alle porte, barattando per una manciata di voti la serenità di tante famiglie. Francavilla si è sempre distinta per la difesa dei diritti civili. Siamo stati i primi in Abruzzo a trascrivere un matrimonio omosessuale celebrato all’estero, ancora prima della Legge Cirinnà sulle unioni civili. Questa è la strada che l’amministrazione continuerà a percorrere, sicuri che l’amore sia l’unico denominatore comune in grado di tenere salde le radici di una famiglia”.

 Sul punto interviene anche Mirko Di Muzio, segretario cittadino del Circolo del Partito Democratico: “Apprendo con stupore l’esposto dell’associazione NOI PER LA FAMIGLIA. È un vero e proprio salto nel passato. Nel terzo millennio voler intendere come famiglia la sola tradizionale è un concetto superato e fuori contesto. Queste azioni dimostrano un’incapacità nel capire e nell’accogliere le diversità, intese come libera scelta dell’individuo, che, invece di diventare una fonte di ricchezza basata sulla crescita e sullo sviluppo, viene strumentalizzata e sfruttata all’occorrenza. Nel merito, credo che la speculazione mediatica sulla bambina, dovrebbe proprio far riflettere queste associazioni che nel voler tutelare i minori li espongono a vergognose gogne mediatiche. La famiglia è il luogo in cui regnano il rispetto e l’amore, e finché ci saranno questi principi noi difenderemo tutte le famiglie”.