Francavilla al Mare. “Come è noto il 6 ottobre è il termine per eliminare le cause di incompatibilità alla candidatura, tra le quali è prevista la carica di Sindaco di città superiori a 5.000 abitanti. La storia che riguarda i Sindaci d’Abruzzo si intreccia con l’art. 53 del TUEL: “le dimissioni presentate dal sindaco … diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione”. Il significato è chiaro. Le dimissioni non sono efficaci e non hanno alcun effetto né sulla carica né sulla funzione se non decorsi 20 giorni dalla loro presentazione. Le mie verranno protocollate, quindi, il 13 settembre 2018”.
Lo afferma il sindado di Francavilla sulla pagina Antonio Luciani – #perlabruzzoconantonio, e prosegue: “Continuerò ad esercitare le mie funzioni h24 come ho sempre fatto ed avrò tempo fino al 3 ottobre 2018 per decidere serenamente se ritirarle. Questi 20 giorni saranno utili per capire se le numerose istanze che mi giungono da ogni parte della Regione Abruzzo affinchè mi candidi per la carica di Presidente non possano essere ricondotte su altre ipotesi. Istanze legate al merito delle questioni, dal turismo all’ambiente, dalla sanità ai trasporti, dall’agricoltura alle politiche sociali alle infrastrutture, per rendere grande come merita il nostro Abruzzo. Non ho mai fatto mistero della mia aspirazione né del mio stato d’animo. Mi sentirei pronto, prontissimo ad affrontare questa sfida se non ci fosse la mia Francavilla a sussurarmi di restare. Sono un po’ sconcertato dalle discussioni di questi giorni, tutte incentrate sui nomi di questo o di quello schieramento e non affatto rivolte al merito e ai territori. La buona politica avrebbe dovuto rivolgersi all’ascolto, all’autocritica. Segnare una rottura con il passato, fare un bagno di umiltà e ripartire dalle persone, termine quest’ultimo tanto caro a uno dei padri costituenti, lo statista Aldo Moro. Già, perchè sono le persone al centro dell’universo, non certo i simboli. Invece continuano i balletti romani, le scelte verticistiche, le spartizioni”.
“Mi sento un corpo estraneo rispetto a queste dinamiche – conclude Luciani – che non accetto e non tollero e come me tante persone nel nostro territorio regionale. Anche per questi motivi non escludo un possibile coinvolgimento al di fuori dei partiti tradizionali alcuni dei quali danno l’impressione di avere a cuore solo la loro conservazione o la loro crescita, a partire da quelli di governo. Altra dovrebbe essere la loro funzione. Ho a cuore la mia città. Ogni volta che mi fermo a pensare a questa possibile scelta il mio respiro rallenta, il mio cuore scoppia. Il percorso di Francavilla al Mare deve proseguire e proseguirà comunque, la strada è stata tracciata ed è quella giusta”.