Chieti. “Si approssima il voto per le elezioni regionali in Abruzzo e in alcuni comuni dell’Abruzzo e del Molise. Questo voto presenta una valenza non solo regionale poiché in gioco ci sono problemi e sfide che riguardano l’intero Paese”.
“Perciò, nella recente sessione della Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana Regionale noi Vescovi, in quanto pastori del popolo che ci è affidato, abbiamo espresso l’auspicio che tutti gli elettori esercitino il loro diritto al voto e ci siamo scambiati alcune riflessioni, ispirate alla dottrina sociale della Chiesa e in particolare al messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale della pace 2019 su “La buona politica al servizio della pace”. Ne riprendo alcune qui di seguito, assumendomene ovviamente la personale responsabilità e sviluppandole su aspetti che toccano in particolare il territorio della Chiesa locale a me affidata. Le articolo in alcuni “sì” ed alcuni “no”.
I “sì” riguardano anzitutto il rispetto della dignità di ogni persona umana, quale che sia il colore della sua pelle, la sua storia, la sua provenienza. Da un tale rispetto conseguono i doveri di solidarietà verso i più deboli e di accoglienza verso chi bussa alle nostre porte, fuggendo spesso da fame o violenza alla ricerca di un futuro migliore per sé e i propri cari. In collaborazione con l’azione della Prefettura varie nostre realtà ecclesiali hanno ben operato in tal senso e continueranno a farlo secondo il bisogno. Questo “sì” si congiunge a un appello all’Unione Europea perché si lavori a promuovere un’Europa dei popoli, solidale e partecipativa nel gestire il flusso epocale delle migrazioni. Un altro “sì” necessario è quello all’impegno prioritario da parte di chi sarà eletto nei confronti dell’emergere e dell’allargarsi delle povertà, del fondamentale problema del lavoro dei giovani, fra cui si diffonde la paura del futuro data l’insicurezza delle possibilità che si aprono per loro, e della situazione di emergenza del post-terremoto, che esige una sollecitudine da incentivare con determinazione.
Va poi segnalato il particolare bisogno di attenzione che richiede l’ambito della sanità: pur convenendo sull’urgenza e l’opportunità del riassetto della rete ospedaliera, non si può non segnalare la necessità di tener conto dei bisogni della gente sul territorio, perché essi appaiono a volte sottovalutati a favore di una logica aziendale, che non si addice ai doveri di un servizio pubblico. Connessa all’attenzione prioritaria alla salute come bene comune, non può mancare quella riguardante l’ambiente: la tutela e la promozione di quello che è l’autentico patrimonio collettivo della nostra gente di Abruzzo è dovere primario di ogni amministratore. Un pericolo crescente cui badare con attenzione è quello dell’emergenza rifiuti, che esige soluzioni su vasta scala e lungimiranti, mentre l’urgenza dell’intervento sulla distribuzione e la certificazione della qualità dell’acqua è improcrastinabile. Infine, nel campo dell’energia lo sviluppo delle fonti rinnovabili – da quella eolica, a quella solare, a quella idroelettrica – non potrà non caratterizzare una terra generosa come la nostra.
I “no” che mi sembra vadano detti sono anzitutto quello ad ogni logica di esclusione, come ad ogni esasperato atteggiamento identitario e a qualsivoglia rifiuto pregiudiziale del diverso. Per sua natura il cristiano sa di essere chiamato ad uno spirito di fraternità universale, fondato sull’esempio del Cristo e sul suo “comandamento nuovo”, la carità. Parimenti, va rifiutato ogni atteggiamento di rinuncia al cambiamento e all’audacia imprenditoriale, come ogni operazione di delocalizzazione rivolta unicamente al maggior profitto: il nostro territorio ha più che mai bisogno di partecipazione attiva e responsabile e di coraggio e fiducia nell’avviare nuove possibilità di impresa e di lavoro. Anche in questi ambiti si esprime la speranza della fede, nella concretezza di iniziative imprenditoriali avviate con responsabilità e creatività personale, ma non di meno con generosità e cura del bene comune. Al fine di approfondire queste tematiche abbiamo deciso come Conferenza Episcopale di istituire un Osservatorio territoriale sulla promozione del bene comune nella vita sociale e politica, che avrà il compito di monitorare urgenze e problemi presenti sul territorio e di incoraggiare approfondimenti e proposte per affrontarli nel modo più adeguato possibile. In quanto Pastore del popolo a me affidato invito i cattolici a impegnarsi con decisione e generosità al servizio del bene di tutti e ad essere vigili affinché i “sì” e i “no” proposti siano recepiti e sia data risposta concreta ed efficace alle urgenze segnalate. Il Signore benedica la nostra gente e l’intera Nazione Italiana”.