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Camera di commercio di Pescara e PalaBecci verso l’alienazione

Pescara. La Camera di Commercio Chieti-Pescara ha avviato ufficialmente la procedura di locazione/alienazione di parte del patrimonio immobiliare dell’ente, secondo il piano di razionalizzazione approvato in precedenza dalla Giunta camerale.

“In sostanza, ad essere dismessi saranno proprio gli immobili ubicati a Pescara, ovvero la sede storica all’angolo tra Viale Marconi e Via Conte di Ruvo e il Pala Becci, il padiglione del porto turistico che costituisce tra l’altro l’unica struttura pubblica in grado di ospitare fiere. Un risvolto che non può non destare preoccupazione, in quanto trattasi di edifici molto appetibili”.

Ad affermarlo è il gruppo consiliare Pd di Pescara, che però specifica: “La strada intrapresa dalla Camera di Commercio rappresenta soltanto una delle tre ipotesi prospettate per la razionalizzazione del patrimonio immobiliare, operazione resasi necessaria a seguito della fusione. Esiste infatti un’altra soluzione, che ci auguriamo possa essere riesaminata e infine adottata, che contempla il mantenimento sia della sede storica di Pescara che del Pala Becci. Se da un lato, infatti, la legge che ha disposto le fusioni camerali prevede che siano individuate una sede principale e una sede secondaria, dall’altro non prescrive che la cosiddetta sede secondaria (quale è, appunto, quella di Pescara) debba essere caratterizzata solo dalla presenza di sportelli, e non anche da uffici, competenze e servizi”.

“Senza contare”, aggiungono i consiglieri comunali Dem, “che l’immobile in questione rappresenta il principale palazzo istituzionale di viale Marconi, arteria già martoriata dalla Giunta Comunale, come hanno avuto modo di appurare cittadini ed esercenti. La chiusura della sede della Camera di Commercio rischia così di infliggere il colpo di grazia al mondo imprenditoriale, amplificando il processo di desertificazione commerciale in atto sul viale, senza tra l’altro che nessuno in Comune, tra sindaco e assessori, si interroghi sul perché e sulle responsabilità”.

“Il Sindaco Masci è a conoscenza della vicenda? Sa che con il ricavato della vendita dei due immobili verrà demolita e ricostruita la sede del Foro Boario a Chieti Scalo? Sa che Pescara rischia di perdere un importante soggetto istituzionale oltre che un punto di riferimento per tutte le attività camerali, fatto salvo per un semplice sportello? Come intende muoversi dunque la Giunta?”, chiede, in conclusione, il Pd.