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Politica Chieti

Atto aziendale della Asl Chieti, Febbo: ‘Si continua a mortificare la Sanità ed i territori’

Chieti. Ormai siamo alle comiche se non fosse che stiamo parlando di sanità e di servizi ai cittadini più deboli. Tutti i dubbi, le criticità e i timori sollevati in questi mesi vengono tutti confermati dalla delibera del Direttore Generale n.322 del 14 marzo.

 Questa la denuncia sollevata dal Consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea come “L’atto aziendale della Asl di Chieti è stato approvato dalla Giunta regionale solo nel febbraio del 2018 (ben oltre la scadenza stabilita dal Tavolo di monitoraggio: 30 settembre 2017) dopo che la stessa Azienda sanitaria aveva presentato 3 versioni differenti nell’arco di un anno. Appare evidente la mancata corrispondenza del documento con gli atti propedeutici (DM 70/2015 e i successivi decreti commissariali), che fa ipotizzare quindi, considerati i tempi, come alla base dell’approvazione ci sia stata una valutazione politica e non tecnica.

 “Ma come se non bastasse – evidenzia Febbo – la delibera numero 322 del 14 marzo, con la quale la Asl recepisce il parere della Giunta regionale, continua a mortificare la sanità della provincia di Chieti in diversi aspetti: 1) si continua a penalizzare l’Ospedale di Chieti con il declassamento da UOC a UOSD di Chirurgia Vascolare e Pneumologia; la sottrazione di Dermatologia, spostata ad Ortona e, unico caso in Italia laddove ci sono i Policlinici Universitari, non sono state denominate Clinica Medica e Patologia Medica ma semplicemente Medicina Generale 1 e Medicina Generale 2. Inoltre, non sono state denominate Patologia Chirurgica e Clinica Chirurgica ma anche qui, genericamente, Chirurgia Generale e Chirurgia Oncologica (a tal proposito l’Università rimane in silenzio come ha fatto finora? O non lo ritiene un depotenziamento anche nei confronti con le altre Università di medicina?). 2) Vengono confermate tutte le modifiche penalizzanti per l’Ospedale di Vasto con la trasformazione da UOC a UOSD di Gastroenterologia e la mancata previsione di Emodinamica (nonostante i tanti incontri e le tante promesse). 3) Per l’Ospedale di Atessa non è previsto il tanto sponsorizzato e sbandierato Ospedale di Area Disagiata, promesso sotto campagna elettorale. 4) Inoltre, la delibera n.322 del direttore generale non prevede il Pronto Soccorso per la Stabilimento di Ortona, mentre modifica ancora l’atto aziendale per l’ Area Tecnico Amministrativa e per altri contenuti descrittivi e organizzativi dell’atto aziendale di appena tre mesi fa per cui si torna necessariamente e nuovamente a chiedere il parere di compatibilità alla Regione. Credo – conclude Febbo – che bisogna smetterla con la demagogia. Una programmazione sanitaria seria e credibile deve essere fondata sui dati, casistiche, conoscenza delle realtà sanitarie attive e domanda di bisogni che non compaiono mai negli atti propedeutici alla classificazione dei Reparti. Inoltre, è essenziale che questa analisi venga svolta nel pieno rispetto delle strutture e delle attività esistenti e non sui capricci, molte e troppe volte cangevoli del governo regionale. In sanità le specificità devono essere salvaguardate, i lavoratori tutelati e gli assistiti garantiti. Questo è quanto si aspettano gli abruzzesi”.