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Chieti, El Zohbi su Politiche della Casa: ‘Don Chisciotte contro i mulini a vento’

Chieti. “Mi sento come Don Chisciotte contro i Mulini a Vento. E’ vergognoso che da mesi denuncio a mezzo stampa, in Consiglio Comunale e negli Uffici le numerose irregolarità nella predisposizione delle Graduatorie provvisorie dove la prima è stata annullata e la seconda, nonostante sia illegittima e lesiva nei confronti di tante famiglie che si sono trovate escluse ingiustamente per un errore degli stessi Dirigente e Funzionario, non è stata ancora ritirata, anzi si inizia ad assegnare case prendendo i nomi da detta seconda Graduatoria!”.

Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale a Chieti, Bassam El Zohbi, che aggiunge: “E’ incredibile che né il Segretario Generale, né i capi dell’Amministrazione, né i Dirigenti ed i Funzionari dell’Ufficio Casa si siano degnati di controllare e darmi una risposta! La gravità sta nel fatto che in questa seconda Graduatoria vengono prese in considerazione solo i “morosi” senza andare ad accertarsi se questa “morosità” è “colpevole” o “incolpevole” cioè se qualche cittadino non vuole pagare l’affitto o non può pagarlo! La gravità del fatto è che sono state escluse molte famiglie che vivono in una condizione gravissima di disagio; cito un caso, a mio avviso tra i più eclatanti: una giovane madre senza familiari diretti, invalida con la “104” e con un minore disabile a carico, tetraplegico, che usufruisce dell’assistenza scolastica specialistica, vive con il figlio ospite di conoscenti in periferia ed è stata esclusa da detta seconda Graduatoria provvisoria senza motivo! Questo caso è a conoscenza di molti colleghi Consiglieri Comunali, anche di maggioranza, ma nessuno si è degnato di intervenire! Come questo ci sono tanti altri casi di disagio vero in cui il Comune non interviene. L’Ufficio Politiche per la Casa in ragione di questa seconda Graduatoria provvisoria palesemente errata, ha assegnato due alloggi ad altrettanti ragazzi giovani uno dei quali con uno sfratto vecchio di tre anni che fino ad oggi ha vissuto con la famiglia di origine. La mia domanda è questa: tra i due casi, quello della giovane madre invalida e con un minore disabile a carico ed il ragazzo giovane che vive con i genitori, qual è il caso più grave? La giustificazione dell’Ufficio Politiche per la Casa è stata: il ragazzo aveva uno sfratto, benché vecchio di tre anni! Dovrebbe essere chiaro a tutti, visto che l’ho scritto più e più volte, che lo sfratto non è una condizione esclusiva per avere l’accesso ad una casa popolare! L’altra fatto ancor più grave è che l’Ufficio Politiche per la Casa si basa soltanto sulle autodichiarazioni fornite, ma non ha mai effettuato controlli incrociati sulla veridicità di dette autodichiarazioni. Infatti, ci sono stati controlli se questi sfratti per “morosità” si sono verificati per licenziamento, per malattia, per riduzione drastica dello stipendio semplicemente perché l’inquilino non ha voluto pagare l’affitto procurandosi lo sfratto per “morosità”. Si sono verificati casi nei quali locatore e locatario si sono messi d’accordo, per cui l’affittuario, pur pagando regolarmente l’affitto, ha chiesto al proprietario di denunciarlo e sfrattarlo per “morosità” ottenendo quel documento con il quale richiedere l’alloggio popolare per “emergenza abitativa”. L’Ufficio Politiche per la Casa è diventato un Ufficio “burocratico” che si limita a fare da “passacarte” senza accertare la veridicità dei dati e senza andare a fondo delle problematiche delle famiglie! Inoltre, il fatto più grave è che con quella seconda Graduatoria provvisoria non sono stati rispettati i criteri stabiliti dalla Giunta Municipale. Un altro fatto grave è accaduto all’Ater di Chieti dove si fanno due pesi e due misure. Nella giornata di ieri (giovedì 19 dicembre 2014) c’è stato un intervento dei Funzionari Ater e delle Forze dell’Ordine per eseguire uno sfratto per occupazione abusiva. Si tratta di quella famiglia di cui ci siamo occupati con il collega Consigliere Costa costretta a vivere in una casa inagibile riconosciuta tale dai Vigili del Fuoco a rischio di incolumità per la loro vita con una bimba piccola, visto che il Comune non aveva assunto provvedimenti adeguati e non potendo continuare a restare in un alloggio pericoloso hanno deciso, sbagliando, di occupare un alloggio abusivamente”.

“Per questa vicenda sono bastati pochi giorni per attivare le procedure di sfratto – conclude El Zohbi – però, in un altro caso, altrettanto eclatante, una famiglia di tre persone, già assegnataria di un alloggio popolare, ha occupato mesi or sono, abusivamente, un’altra casa più grande, destinata a nuclei familiari da sei persone in su secondo la Legge 96/96, ma guarda caso l’Ater su questa ultima vicenda non ha attivato ancora nessuna procedura di sfratto! Invito, pertanto, il Commissario dell’Ater a voler controllare l’operato dei suoi Dirigenti e Funzionari”.