“Il litigio di ieri”, dice, “sembrerebbe legato proprio a questa pratica, per cui assegnatari che non ne hanno probabilmente bisogno permettono ad altri di abitare le proprie case a fronte di un affitto non legittimo. Una dinamica illegale che in alcuni casi diventa un vero e proprio racket, come abbiamo denunciato anni fa, dove sei o sette alloggi occupati abusivamente erano gestiti da un unico soggetto che li dava in affitto intascando somme di denaro”.
“Quanto accade è una vergogna e bisogna immediatamente intervenire con un censimento a tappeto per ripulire le nostre case di edilizia residenziale pubblica dai delinquenti e riassegnare gli appartamenti alle tante persone oneste che sono in graduatoria da anni”, chiede Pettinari.
“Il censimento, anche dopo quello che è accaduto ieri, è un atto dovuto – incalza il pentastellato – bisogna conoscere nome e cognome di chi ha in assegnazione le case Ater e verificare se gli inquilini corrispondono agli assegnatari e, soprattutto, se persistono i requisiti per il mantenimento della Casa popolari in virtù della Legge regionale vigente. Se non si effettua un censimento per verificare chi realmente vive nelle case è impossibile scovare chi le usa per commettere atti criminali, chi ha condanne importanti e se all’interno vi sono ospitati pregiudicati. Queste sono tutte situazioni in cui la legge prevede il decadimento immediato dell’assegnazione, ma senza controlli da parte di chi è alla guida di Regione Abruzzo e del Comune di Pescara anche una buona legge come questa di fatto si trasforma in carta straccia”.
“Quelle case sono di tutti noi – conclude Pettinari – e sono destinate a chi ha realmente bisogno, non certo per far arricchire qualche delinquente. Ci sono centinaia di persone che attendono in graduatoria: famiglie oneste, disabili, anziani e genitori con a carico un minore. Tutti in attesa di avere ciò di cui hanno diritto, mentre qualcuno subaffitta avendo più case a disposizione”.