“La nostra posizione – ha aggiunto Acerbo – è stata sempre la stessa: ricordo che fu il sottoscritto a portare la Commissione Ambiente della Camera a Bussi per dichiarare quello di Bussi sito di bonifica nazionale. Fummo noi a chiedere alla Regione Abruzzo i verbali della Conferenza dei Servizi e noi a condurre, insieme al sindaco Lagatta, ai Movimenti e ai cittadini, le battaglie per la bonifica. E quello che ci sembra accade oggi è che pare ci sia qualcuno che vuole tutelare gli interessi della Edison che deve pagare la bonifica perché ‘chi inquina paga’. Ora, noi vogliamo la bonifica integrale e invece cosa è accaduto? Quando il progetto di bonifica era arrivato alla conclusione e si doveva partire, il Governo, con un sottosegretario Pd e un ministro Cinquestelle, forse mal consigliati da Dirigenti, hanno annullato tutto, facendo perdere anni e oggi sono stati sconfessati dalla Giustizia Amministrativa che dice che si può partire e il Pd cosa fa? Una conferenza stampa per fare il sindacato della Edison”.
“Questa cosa ci preoccupa molto, anche perché continuiamo a ripetere che, se si fa la bonifica, è merito del lavoro fatto dal sindaco di Bussi – conclude Acerbo – Salvatore Lagatta e dal Forum del Movimento per l’Acqua. Il Pd cerchi di aiutare, anziché boicottare, e la Edison, come si è visto, i soldi per fare e pagare la bonifica li ha. Allora si faccia la bonifica integrale perché è un diritto della nostra gente che è stata avvelenata per anni”.
“Il Comune di Bussi negli ultimi dieci anni ha lottato affinché si arrivasse alla bonifica della Tremonti e delle discariche 2A e 2B. Per la Tremonti il percorso di bonifica era stato definito nel 30 novembre 2016, sono passati cinque anni e ieri abbiamo sentito dal Pd e dal consigliere regionale Blasioli che fra quattro anni finirà la bonifica. Saranno passati dieci anni e Blasioli, che non mi sembra abbia fatto qualcosa per la Tremonti, oggi dice cose che ci preoccupano”: ha aggiunto il sindaco bussese Lagatta.
“Su 2A e 2B”, ha proseguito, “dopo le lotte dei cittadini siamo riusciti, nel 2018, a far approvare il progetto, metterlo a gara con aggiudicazione definitiva alla Dec Dem, poi c’è stato l’annullamento della gara del Ministero e si sono schierati contro Ministero, Comune, Regione, Arta e i Movimenti, mentre si è schierato a favore il Pd. Risultato – ha proseguito il sindaco – si è bloccato per tre anni l’iter e oggi, dopo le sentenze di Tar, Consiglio di Stato e Cassazione, si è chiarito che la gara era valida. Se si fosse iniziato a maggio 2018, oggi i terreni sarebbero liberi e puliti, invece riparte tutto. C’è un cronoprogramma del Ministero delle Infrastrutture che prevede inizio iter per la bonifica di 2A e 2B il 31 ottobre 2021, fine 21 luglio 2024. E oggi qualcuno dice che il progetto non verrà approvato e noi crediamo che sia qualcosa di grave, vergognoso e pericoloso”.
“Prima ancora che si riunisca la Conferenza dei servizi che deve valutare il progetto, che deve poi essere validato, il Pd dice che non verrà approvato, mentre la Dec Dem, che ha presentato il progetto, si è detta disponibile ad accettare tutte le integrazioni chieste dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. C’è da essere preoccupati – conclude Lagatta – ma noi vigileremo. I cittadini, i comitati e il territorio abruzzese non aspettano altro che venga bonificato quel sito”.