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Pescara, teatro D’Annunzio: l’opposizione contro la copertura

Pescara. Tiene banco, a Pescara, la polemica sulla proposta di ristrutturazione del teatro D’Annunzio.

Tra le ipotesi paventate, anche la copertura dello spazio all’aperto che ospita, in estate, le principali iniziative culturali, a partire dallo storico Premio Flaiano.

“Il teatro monumento D’Annunzio va rilanciato e ogni centesimo speso per la sua ristrutturazione sarà un buon investimento per le infrastrutture culturali della città e della regione: ma pensare di trasformarlo in un teatro chiuso è una scelta che non condividiamo”, afferma il gruppo consiliare del Pd in merito alla proposta del centrodestra di investire parte dei 3,8 milioni di euro di finanziamento del Ministero delle Infrastrutture per realizzare una copertura al teatro D’Annunzio.

“Pescara”, affermano i consiglieri comunali Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo, “deve avere un grande e funzionale teatro all’aperto in riva al mare che lo rende pressoché unico nel suo genere, la sua copertura lo trasformerebbe invece in uno dei tanti spazi chiusi presenti in ogni città e lo snaturerebbe, come ricordato in questi giorni da più parti, rispetto al progetto coraggioso portato avanti da alcuni dei più influenti intellettuali dell’epoca per il centenario della nascita di Gabriele d’Annunzio”.

«Il teatro D’Annunzio ha senza dubbio bisogno di una profonda ristrutturazione – spiegano i Dem – e che questo possa avvenire con i fondi del governo nazionale è una occasione preziosa. Tuttavia siamo convinti che Pescara si pentirebbe se si privasse di uno spazio così originale in riva al mare, dall’enorme potenziale, capace di ospitare eventi culturali di teatro, musica, cinema. Pescara dispone di teatri coperti che vanno valorizzati ulteriormente e non meramente sostituiti.

Il capogruppo della lista Sclocco sindaco, Mirko Frattarelli, invece, “concordo con la presidente dei premi internazionali Flaiano Carla Tiboni, sulla gravità e incomprensione del fatto che su teatro e stele non siano stati posti vincoli di natura architettonica paesaggistica, e che qualcuno dovrà pur rispondere a queste osservazioni”.
“Se da un lato il teatro D’Annunzio ha vissuto anni gloriosi, e continua a vivere ancora oggi importanti stagioni estive con eventi di qualità e di caratura internazionale, contando decine di migliaia di spettatori, dall’altro lato il teatro è diventato fatiscente, poco curato e manutenuto”, prosegue, Frattarelli, “Basti pensare alle sedioline del teatro (scolorite, danneggiate e scomode) che andrebbero rimosse e sostituite, estendendo delle sedute civili dalla prima all’ultima fila. Ma questo è solo un esempio. Si parla di copertura retrattile del Teatro. Una vera follia. Il D’Annunzio nasce come luogo aperto tra mare e pineta e tale deve rimanere. Mi auguro che il centrodestra voglia discutere del futuro del teatro D’Annunzio coinvolgendo non solo i consiglieri comunali, ma anche e soprattutto le decine di operatori culturali della città che ogni anno riempiono di vitalità quel meraviglioso luogo che è il nostro teatro”.