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Pescara, fossi e piano anti allagamento: Del Vecchio fa il punto della situazione

Pescara. “Con l’arrivo dell’autunno registriamo sempre maggiore preoccupazione da parte di quanti hanno subito danni a causa dell’esondazione dei corsi d’acqua cittadini, oltre che per gli allagamenti. Una premura, tutelare la città da altre calamità che l’Amministrazione ha posto a base del proprio programma di governo, con la manutenzione di tutto il territorio”. Lo afferma il vicesindaco di Pescara Enzo Del Vecchio. “Abbiamo a che fare – spiega Del Vecchio – con un territorio pervaso da smottamenti di colline con pregiudizio della pubblica incolumità e delle strutture pubbliche e private; corsi d’acqua poco manutenuti fino ad oggi e oberati da materiali di ogni specie; un sistema di raccolta delle acque bianche all’interno della città’ mai adeguato al continuo espandersi del tessuto edilizio-urbano. Su quest’ultimo punto è intervenuta nei giorni scorsi la sollecitazione della Confcommercio che chiede notizie sullo stato dell’arte del Piano anti allagamento, con riferimento all’intervento in itinere su viale Marconi e viale Pindaro. Ebbene, di tutte le opere sbandierate da chi ci ha preceduto – rileva il vicesindaco – questa è l’unica ad essere stata cantierata ed e’ anche l’unica che ha registrato il maggior tempo di interruzione dei lavori per effetto di imprevisti in corso d’opera e di ‘incertezza’ delle relative fonti di finanziamento. L’intervento completo prevede la realizzazione della rete fognante su viale Pindaro e viale Marconi, più la realizzazione di una vasca al di sotto della confluenza delle due strade, infine il collegamento di tale vasca con la rete principale posta su via della Bonifica e la pulizia di Fosso Bardet su via Pepe. Mentre i primi interventi sono stati compiuti, resta da realizzare la vasca di raccolta e la pulizia del Fosso Bardet. Le lavorazioni della vasca procederanno senza soluzione di continuità in questi giorni – aggiunge Del Vecchio – mentre per la pulizia del fosso Bardet la problematica è più complessa perché i fanghi vanno prelevati e trattati in appositi siti. La procedura è stata avviata appena venuti a conoscenza della situazione. Per risolverla e recuperare tempo stiamo predisponendo una convenzione con il Consorzio di Bonifica Centro che dispone di siti adatti per lo stoccaggi, ma per usarli servono un’autorizzazione ambientale regionale e opere di adeguamento. Per sollecitare l’iter la prossima settimana si terra’ una conferenza di servizi presso il settore Ambiente della Regione. Per quanto riguarda le risorse i 2 milioni iniziali erano coperti per un milione con fondi Terna e per il restante con fondi ACA. Venuti meno i fondi Aca la precedente Amministrazione ha optato per i fondi Pain, che sono stati revocati per assenza di procedure di valutazione. Provvederemo a coprire questo vuoto con il milione di euro di fondi Terna ricavati dalla revoca del progetto della Duna. Allo stato attuale, dunque, il cantiere e’ nelle condizioni di proseguire senza interruzione ed essere completato entro i 4 e i 5 mesi. Un dato – conclude Del Vecchio – che non ci conforta, ma che è almeno un cronoprogramma certo rispetto ad una vera e propria mancanza di priorità degli interventi del passato e di tutela anche per le altre zone della città colpite dai disastri del dicembre 2013”