Introdacqua, consigli comunali all’ora di pranzo: la protesta dell’opposizione

introdacquaIntrodacqua. “Come giusta e corretta consuetudine in tutti i comuni di modeste dimensioni, le convocazioni dei Consigli Comunali vengono richieste in orari tardo pomeridiani. L’opportunità di convocazione in tali fasce orarie, considerate le esigenze professionali e lavorative degli amministratori tutti, si sposa essenzialmente con la possibilità di offrire a tutta la cittadinanza una maggiore partecipazione alle tematiche discusse nella pubblica assemblea”.

Così il Gruppo di minoranza “Uniti per Introdacqua” con fermezza contesta: “Non si comprendono le motivazioni che spingono il Sindaco e la sua Giunta alle convocazioni del Consiglio comunale in orari così assurdi! Anche con istanze formalizzate agli atti del Comune abbiamo richiesto adunanze civiche in orari pomeridiani, purtroppo mai ascoltate. In estrema sintesi, in questo modo si crea una carenza di Consiglieri ed in pratica, cosa più grave, una totale assenza della Cittadinanza viste le coincidenze degli impegni lavorativi e di carattere familiare. Deve obiettivamente considerarsi che la fascia oraria indicata per il dibattito, prossimo Consiglio Comunale del 29 settembre ore 12.30 , costituisce un ‘passaggio critico’ della giornata, che per le problematiche accennate, non rappresenta, oggettivamente un orario ottimale per un adempimento finalizzato ad una pubblica discussione ed al costruttivo confronto per il bene comune.”

Le norme in materia non impongono orari definiti, ma per l’opposizione “il buon senso che ogni amministratore dovrebbe possedere, finalizzato agli interessi del paese, opportunamente suggerirebbe convocazioni consiliari pomeridiane. Senza voler sollevare futili polemiche, si rappresenta a tutti come questa è l’ennesima dimostrazione di come ad Introdacqua, l’Amministrazione Comunale, da tempo giunta al capolinea, trova qualsiasi pretesto pur di rifiutare i giusti suggerimenti della Minoranza ed in questo modo anche di evitare il costruttivo confronto di fronte alla cittadinanza”.

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