Pescara, Bilancio in rosso: Alessandrini annuncia la stangata

sammassimo alessandriniPescara. “Abbiamo ereditato spese rinviate, ritardi e mancate decisioni: la base su cui lavorare era questa. Per il 2015 ridaremo respiro alla città”. Le prime parole della conferenza stampa convocata oggi dal sindaco Alessandrini per chiarire la questione del bilancio non lasciano presagire altro, per i pescaresi, se non una brutta stangata.

 E infatti, affiancato dall’assessore al Bilancio Bruna Sammassimo, il sindaco ha parlato di “manovra, pesantissima per l’Amministrazione e per i cittadini”. Auspicando, dunque, di “dare respiro alla città nel 2015”, il restante 2014 sarà affrontato dai pescaresi con le seguenti tassazioni: 

Per la TARI: il piano industriale di Attiva per il 2014 prevede una riduzione di 400.000 euro derivante da processi di razionalizzazione dell’organizzazione dei lavori. Pertanto i cittadini e le imprese non avranno nessun aumento complessivo, ma una leggera diminuzione. Nei prossimi giorni si procederà a una diversa ripartizione del carico tra famiglie ed imprese che si propone di passare da 50 per le famiglie e 50 delle imprese a 60 per le famiglie e 40 per le imprese.

L’articolazione del carico fra le categorie merceologiche prevista nel rispetto della legge sarà oggetto di confronto con la maggioranza e le associazioni nei prossimi giorni.

Per la TASI: la stessa è stata istituita dal Governo per compensare i mancati trasferimento dallo Stato della vecchia IMU sulla prima casa e si applica su tutto il territorio nazionale, per quanto imposta compensativa che per il Comune di Pescara prevede l’aliquota del 2,5 per 1000 e che porta un gettito di 10.400.000 euro.

Per l’IMU: l’aliquota, già al 10,25 è stata portata a al 10,60 per 1.000 con un maggior gettito di 2.350.000.

“Nei prossimi giorni”, ha annuncianto infine Alessandirni, “allegata al Bilancio sarà prodotta la delibera relativa all’aliquota Irpef che passerà dallo 0,49% allo 0,8%, che produrrà un maggior gettito pari a circa 4 milioni di euro”.

“Tutto perchè”, si è difeso il primo cittadino gettando le colpe sulla passata amministrazione, “abbiamo trovato una grave difficoltà finanziaria che espone l’Ente ad anticipazioni presso la Tesoreria per oltre 30 milioni di euro, ritardi e rinvii ingiustificati da parte della precedente amministrazione nella gestione delle entrate: non hanno introdotto la Tasi, non hanno chiesto acconti per la Tari. Infine, l’anno scorso il Bilancio di previsione fu approvato a dicembre 2013 con il trasferimento al 2014 con voci di spesa da coprire: questo complesso di fattori ha comportato per la prima volta nella storia del Comune di Pescara un parere negativo da parte del Collegio dei Revisori del Rendiconto 2013”.

 

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