Pescara: il centrodestra boccia la mozione contro l’aggressione omofoba e scoppia la polemica

Pescara. Bocciato dal Consiglio comunale di Pescara un ordine del giorno contro l’omofobia presentato dopo l’aggressione, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì, ai danni di un 25enne molisano che, mentre stava passeggiando sul lungomare con il fidanzato, è stato prima insultato e poi picchiato da un gruppo di giovanissimi.

L’ordine del giorno, presentato dal consigliere Giovanni Di Iacovo (Pescara Città Aperta) e sostenuto dal centrosinistra, ha ottenuto il voto contrario di tutto il centrodestra. La mozione invitava il sindaco e la Giunta a “dichiarare che Pescara è una città che non discrimina e che ama e rispetta i suoi cittadini omosessuali e transessuali che sostanzierà questa sua dichiarazione attraverso quattro punti: impegnarsi per accelerare l’approvazione di una legge contro l’omotransbifobia; costituire il Comune di Pescara parte civile contro le aggressioni omofobe; aderire alla rete degli enti locali contro le discriminazioni; individuare una figura nell’amministrazione che funga da interlocutore per le associazioni del Pride”.

“L’estremismo ideologico ormai acceca la destra pescarese, le fa perdere lucidità e senso pratico, ed oggi espone i pescaresi ad una nuova, pessima figura a livello nazionale. Noi, da consiglieri comunali ma prima di tutto da pescaresi, vogliamo ribadire a tutti che Pescara è cosa ben diversa dal brutto voto emerso oggi dal Consiglio Comunale. I pescaresi sono persone libere”: lo affermano proprio Di Iacovo e i consiglieri del centrosinistra Marinella Sclocco, Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli e Mirko Frattarelli.

Di Iacovo, che ha presentato la mozione sostenuto da tutto il centrosinistra – a favore ha votato anche il M5s, l’Udc si è astenuto e il centrodestra ha votato compatto contro – sottolinea che “nonostante il sindaco abbia fatto un discorso di apertura e sensibilità e noi abbiamo accolto il suo appello, la sua maggioranza non l’ha ascoltato. Prima infatti è arrivata la richiesta di modificare alcune parti del dispositivo, poi quella di eliminare addirittura le premesse: il centrodestra voleva annacquare il documento rimuovendo ogni riferimento alla matrice omofoba dell’aggressione e approvare un documento generico contro le violenze urbane. Ma dopo l’aggressione omofoba, invece, era giusto che il Consiglio comunale della città esprimesse una linea ferma e di condanna”.

Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, pescarese, aggiunge che “la destra, e in particolare Lega e Fratelli d’Italia, non rinuncia a cavalcare l’omofobia come ogni altro genere di razzismo. Si tratta di un voto vergognoso – dice – che disonora la città di Pescara più della stessa aggressione. Mi domando se i consiglieri di maggioranza si rendano conto della gravità del loro comportamento. Nel 2011 il consiglio comunale di Pescara votava all’unanimità una mia mozione contro l’omofobia. Ora evidentemente pesa il clima creato da Salvini e Meloni”.

La replica del centrodestra è altrettanto accesa: “Pescara si costituirà parte civile, tuttavia non possiamo permettere a nessuno di strumentalizzare quello che è stato e resterà, fortunatamente, un episodio isolato, perpetrato da giovani delinquenti per ignoranza, non certo per ragioni razziste o sessiste. Le forze politiche d’opposizione oggi vorrebbero far passare il capoluogo adriatico come la nuova sede del Ku Klux Clan o una città omofoba, manipolando la vicenda del giovane quale nuovo simbolo di lotta per spingere politicamente la legge sull’omofobia”: Lo hanno affermato i capigruppo di Forza Italia Roberto Renzetti, di Fratelli d’Italia Fabrizio Rapposelli e della Lega Vincenzo D’Incecco.

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