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Blundo sollecita il ministro Franceschini per la nomina direttore regionale dei Beni Culturali

L’Aquila. “È inaccettabile che a distanza di tanti mesi non venga ancora contrattualizzato il direttore regionale dei Beni Culturali e non ci si renda conto che questo ritardo danneggia sia L’Aquila per i tanti beni monumentali che ci sono da salvare, come Porta Barete, sia le decine di imprese in sofferenza economica, che senza tale nomina non possono vedersi pagati i SAL maturati”.

A dichiararlo è la cittadina al senato Enza Blundo, che sulla vicenda ha depositato un’interrogazione al ministro Franceschini per chiedere se sia stato apposto o si intenda apporre un vincolo a tutela delle antiche mura e dichiarare l’area di Porta Barete di interesse storico.

“La recente scoperta archeologica di Porta Barete sita sul decumano ovest della città – continua la Cittadina Blundo – è di eccezionale valenza storica e civile e richiede una scrupolosa attenzione urbanistica, necessaria affinché l’intera area possa essere valorizzata e restituita alla fruizione della comunità e del turismo. L’interrogazione presentata fa seguito alla mia attiva partecipazione all’incontro del 5 Giugno scorso sulla riqualificazione della zona di Porta Barete, evento al quale ha partecipato gran parte della cittadinanza aquilana interessata al recupero ottimale  del nostro patrimonio identitario e storico, nel rispetto della salvaguardia dei diritti dei privati cittadini residenti nel civico 207, adiacente Porta Barete. Molti cittadini si sono anche mobilitati sul web per sottoscrivere una petizione a favore del recupero di Porta Barete e sui social networks si sta votando, con notevole successo, anche per “Porta Barete quale luogo del cuore del FAI”.

“È dunque urgente l’insediamento di un direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici che garantisca la continuità e l’urgenza dei lavori sui Beni Artistici ed Architettonici, visto che l’ex Direttore regionale Fabrizio Magani in passato aveva dichiarato di aver recepito le indicazioni date dall’amministrazione comunale e di aver predisposto ogni intervento di competenza regionale, in risposta anche al pressante ed apprezzabile senso di unione civica che si sta riscontrando – conclude Blundo – a difesa di questo emblema controverso della travagliata storia della nostra città”.