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Pescara, spiagge libere: “Nessuna misura di sicurezza anti-Covid”

Pescara. “Niente cartelli, né gestione, né mappatura, più di un’ordinanza regionale chiede ai Comuni di provvedere a queste e altre importanti incombenze per rendere frequentabili in sicurezza le spiagge libere abruzzesi, ma siamo a fine giugno e quello di Pescara non ha ancora adempiuto”.

E’ la denuncia del consigliere regionale PD Antonio Blasioli sulla gestione dell’emergenza Covid sulle spiagge libere pescaresi.

“Mentre altri Comuni della costa si sono subito dati da fare per rendere fruibili le spiagge libere del proprio litorale e adeguarle alle prescrizioni dovute al coronavirus per metterle a disposizione di quanti non possono o non vogliono frequentare gli stabilimenti balneari”, afferma Blasioli, “nessuna delle indicazioni che i protocolli di sicurezza post Covid attribuiscono alle Amministrazioni locali ha ragion d’essere a Pescara”.

“Ad oggi agli accessi delle spiagge libere non ci sono i cartelli richiesti con le indicazioni su distanziamento sociale e divieto di assembramento”, incalza il consigliere del Pd, “né c’è traccia, in quelle non gestite, di misure di pulizia e igienizzazione delle attrezzature comuni, come i servizi igienici, se presenti; nessun controllo su come i fruitori si collocano negli spazi e usano ombrelloni e sdraio, sulle corsie di accesso e uscita, sulle limitazioni numeriche pur richieste e sui controlli che la prevenzione del contagio ha inserito nelle vite di ognuno e sulla frequentazione di tutti gli ambienti frequentati, a maggior ragione quelli pubblici, ad esempio per il transito sulla battigia. Infine non c’è alcuna mappatura delle spiagge libere cittadine tutte, alcune delle quali a Pescara sono sì affidate a dei soggetti che adempiono alla gestione in base a delle convenzioni firmate con il Comune, ma che comunque non sollevano l’Ente dagli obblighi indicati dalla Regione con le ordinanze Covid, un esempio su tutti, sulla cartellonistica”.

“Tutto questo è inconcepibile nella città capoluogo di una provincia che è stata la più colpita della regione dalla pandemia per contagi e vittime – conclude Blasioli, “Urgono controlli da parte della Polizia Municipale per verificare le condizioni di adempimento previste, perché questo abbandono è impensabile soprattutto in termini di sicurezza dei fruitori delle spiagge, basti pensare che quelle non gestite e che il Comune ha avocato a sé senza affidarle a nessun soggetto anche se avrebbe potuto, sono anche le più frequentate: parliamo della spiaggia della Madonnina, quella della nave di Cascella e gli scampoli del litorale sud fra Porto turistico e Teatro d’Annunzio, approdo di famiglie e studenti che trovano gli arenili come se il virus non ci fosse mai stato”.