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Provincia di Chieti, D’Amico: ‘Da quando un presidente di un consorzio di bonifica può intervenire su tutto?’

Chieti. “Amo e rispetto la Libertà nella sua più ampia accezione e rappresentazione. Odio e combatto ogni forma di repulsione, repressione e dittatura perché credo fermamente che,  la Democrazia, sia basata sul confronto delle idee, la partecipazione viva ed attiva delle persone, combatto chi vuole mettere il bavaglio alle altrui bocche allo scopo di evitare il naturale diritto alla libera espressione del proprio pensiero”.

 Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “In questi giorni però fa specie l’attivismo mediatico e comunicativo del presidente del consorzio di bonifica Sud, con sede a Vasto, che grida euforicamente non solo a finanziamenti ed appalti per opere irrigue nel Sangro e all’ancora costruenda diga di Chiauci ma fin’anche alla paventata riapertura delle procedure per le tante richieste di trivellazioni petrolifere al largo del nostro mare Adriatico! Nulla quaestio che il presidente Marchetti voglia intervenire su questioni che esulano dal suo compito istituzionale; però che lo faccia su argomenti le quali esulano macroscopicamente dalle sue funzioni ed in piena campagna elettorale per regionali fa sorgere qualche notevole dubbio a proposito. Non è che si presti ad altri interessi di natura personale, pur legittimi, che poco hanno a che fare con quelli degli agricoltori e dei consorziati??? Non è che lo faccia per sua doverosa ed ossequiosa riconoscenza verso chi sin qui lo ha blindato e tutelato nella funzione??? Il dubbio, al riguardo, mi pare giusto e legittimo.Intendo solo ricordare al presidente Marchetti alcune cose per nulla marginali: ancora presiede, a mio avviso abusivamente, un ente che eroga servizi all’agricoltura dove la rappresentanza agricola dei consorziati è stata cacciata via con pretesti vari, la sua funzione e quella degli altri componenti gli organi consortili è di mera rappresentanza della politica che lo ha di fatto commissariato,  non c’è ancora contezza dei debiti pregressi e consolidati che, in un futuro immediato, potrebbero scaricarsi sull’intera utenza con l’obbligata emissione di cartelle esattoriali straordinarie per rimetter in sesto un bilacio disastrato, governa e gestisce il consorzio come padrone assoluto rifuggendo anche dalle più naturali concertazioni con le organizzazioni sindacali ed agricole”.

 “Porto a compimento del mio secondo mandato amministrativo provinciale – conclude D’Amico – l’importante risultato di aver fatto votare al Consiglio un  indirizzo teso ad esentare l’ente dal pagamento gli oneri relativi a tutte quelle aree che non godono di alcun servizio reale ed affettivo. Questo produrrà circa 50.000 €uro annui di risparmi concreti nelle tasche dei cittadini che potranno essere dirottati sulla manutenzione stradale. Al presidente Marchetti consiglio vivamente di servire meno la causa del suo “padrino” politico, di essere più partecipe e democratico nel residuo tempo in cui dovrà gestire l’ente consortile e sloggiare il prima possibile dalla postazione riconsegnandola ai rappresentanti ai legittimi “proprietari” liberamente e democraticamente eletti dagli utenti”.