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Problema cinghiali in provincia di Chieti, D’Amico su rassicurazioni di Moroni

Chieti. “Dopo la commissione consiliare del 24 marzo scorso, da noi appositamente richiesta per conoscere lo stato di attuazione del piano di contenimento della specie cinghiale per il tramite del ricorso al selecontrollo, l’assessore delegato Franco Moroni ha diramato una nota rassicurante e promettente”.

Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “L’avevamo già preannunciato in ragione del suo intervento in commissione consiliare “Agricoltura, Caccia e Pesca” e dal fatto che, nonostante l’apprezzabile buona volontà che dimostra, tutto è rimandato al futuro con risultati da verificare in campo in termini di efficacia e di partecipazione vera dei selecontrollori e degli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.)  chiamati ad un ruolo pianificatorio e d’intervento importantissimo”.
Per D’Amico: “La ragione vera è che su questa vicenda l’amministrazione Di Giuseppantonio ha clamorosamente toppato ed è mancata in una delle risposte più immediate che il territorio aspettava sia perché vinse le elezioni nel 2009 con una gran messe di voti che gli arrivarono dal mondo venatorio e per il fatto che, il consigliere delegato Giovanni Staniscia, fece approvare un atto di sospensione urgente del regolamento approvato dal centro – sinistra impegnandosi, al cospetto dell’intero consiglio provinciale, a proporne uno nuovo entro un mese….ed era il 5 Settembre del 2009! Inutile dire che questo silente atteggiamento dilatorio prodotto dall’amministrazione ha solo significato irritazione tra i cittadini, disperazione tra gli agricoltori, paura ed incidenti per gli automobilisti e sfiducia crescente verso un ente che si rivelato assolutamente inutile ed inoperoso. L’assessore Moroni rimanda la soluzione ancora al futuro. Bontà sua solo i posteri sapranno se avrà detto la verità o raccontato l’ennesima bugia; noi, per la parte che ci compete, vigileremo affinchè tutto si realizzi non rinunciando alla pubblica denuncia se ancora ci saranno ritardi ed inadempienze”.