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Incontro a Chieti sui tribunali minori abruzzesi

Chieti. Questa mattina in Provincia a Chieti si è svolta una riunione alla presenza dei rappresentanti dei Comuni interessati, dei rispettivi ordini forensi e dei Comitati per la difesa dei tribunali minori che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con i parlamentari abruzzesi e i rappresentanti della regione intervenuti all’incontro in merito al riordino dei Tribunali minori.

“Ringrazio i rappresentanti dei vari ordini e dei vari Enti – ha detto il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio – l’accorpamento è stato prorogato al 2018, nei prossimi anni però può succedere di tutto (elezioni politiche, situazione economica, ecc.). C’è tutta una riorganizzazione interna dell’apparato amministrativo dello Stato. Le Province dovrebbero restare nell’organizzazione amministrativa, forse in secondo livello, ma avranno sempre un ruolo di coordinamento”.
La Provincia di Chieti assumerà il coordinamento di un tavolo per elaborare e sostenere proposte modificative della riforma della geografia giudiziaria, che prevede la soppressione dei Tribunali Minori di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. Questo alla luce dello slittamento al 2018 della chiusura dei presidi, resosi necessario poiché i tribunali dell’Aquila e Chieti, ancora inagibili dopo il terremoto del 2009, non sono ancora pronti per ospitare tutti gli uffici.
“Non è la prima volta che la Provincia convoca questo tavolo di lavoro – ha ricordato Paolo Sisti, assessore delegato alla questione dei Tribunali minori – io ritengo che la proroga che hanno avuto i Tribunali minori abruzzesi sia stato il coronamento di tutta un’attività messa in atto dagli ordini forensi e dai vari Enti in modo che ci fosse la forza politica per far passare questo emendamento. Però il 2018 è dietro l’angolo, quindi ci si deve attivare per ovviare a questa situazione, soprattutto alla luce degli effetti negativi che potranno essere causati dalla chiusura di questi Tribunali. Ci dobbiamo coordinare per formulare una proposta credibile”.
In merito alla riunione il M5S ha promosso la costituzione nell’immanente di un tavolo di concertazione interregionale che coinvolga tutti gli attori (comitati,ordini degli avvocati, associazione magistrati, parti sociali e politiche ecc.) al fine di “convogliare le diverse proposte in un unico bacino e realizzarne una puntuale e corretta disamina che poi possa sfociare in una soluzione da condividere con le altre realtà regionali al fine di formulare un’istanza, tenendo conto delle diverse realtà territoriali, da presentare al Governo centrale. Auspichiamo che la volontà espressa dalla Provincia di farsi promotrice dell’iniziativa non sia disattesa”.
“Siamo alla proroga con il rinvio del problema vero e proprio al 2018 – ha affermato la parlamentare Maria Amato – i problemi che mette insieme il presidente della Provincia non rappresentano una passerella ma un tavolo di lavoro. Si deve cercare di trovare concretamente delle soluzioni per avere dei numeri. I costi ed i vantaggi sociali rimangono questi, ma è una spesa profondamente diversa, parlando sempre di bilancio sociale e rimproverandolo agli Enti, ha dei costi e produce degli effetti. Queste cose vanno messe insieme, vanno sperimentate e si devono vedere i risultati. Alla provincia di Chieti ci devono guardare con un ridisegno. Le province di Chieti e de L’Aquila sono la spina nel fianco per il discorso delle regione perché si pensa allo sviluppo dell’area di Pescara. Noi siamo penalizzati da una geografia dei capoluoghi che si è spostata tra altri settori. Noi dobbiamo anche pensare ad una visione geografica dell’Abruzzo e poi si deve sperimentare”.
“Va posta l’attenzione – ha commentato il consigliere regionale delegato alla questione, Emilio Nasuti – per ricalibrare la geografia dei Tribunali, su questo tema ci dobbiamo dar da fare per cambiare questa geografia. L’impegno da parte del Governo lo dovremo chiedere con la massima forza. Alla base di tutto c’è la forte volontà di mantenere forte il coordinamento. Chiediamo un incontro con il nuovo Ministro della Giustizia che ha una visione completamente diversa. Dobbiamo ricalibrare la geografia però poi non ci dobbiamo scontrare con i campanilismi. Quindi ci deve essere una massima attenzione e devono scaturire iniziative forti”.
Francesco Rapino