Chieti. “Non basta la sola indignazione, a questo punto sarebbe opportuno che la città intera si mobilitasse ed esprimesse il proprio sdegno contro le dichiarazioni maschiliste ed illogiche del sindaco Umberto Di Primio”.
Così in una nota la responsabile giovanile di Giustizia Sociale, Serena Tacconelli, che ha aggiunto: “Dichiarare pubblicamente, proprio in occasione della conferenza stampa di presentazione di un convegno contro la violenza di genere, che: ‘Ho incontrato tre o quattro signore (che hanno denunciato D’Agostino) e non sono venute a chiedermi le scuse o di sostenerle psicologicamente: mi hanno chiesto con arroganza la casa perché l’avevano chiesta all’assessore (…)’ è qualcosa di vergognoso che scredita fortemente, ancora una volta, l’immagine della città di Chieti e mette inevitabilmente in imbarazzo l’intera cittadinanza che sicuramente non potrà riconoscersi in queste sue affermazioni. O il sindaco non si rende conto delle parole che usa oppure considera la donna in cerca di aiuto come un peso e un disturbo per la sua amministrazione. Dire che le donne, coinvolte nella vicenda D’Agostino, non si sono degnate di chiedere scusa ma anzi hanno continuato ad insistere, con una certa arroganza, a pretendere un’abitazione sembra quasi voler sottolineare che si sono meritate quanto è accaduto loro. Se quanto dichiarato è stata solo la sua solita caduta di stile derivata probabilmente dalla voglia di difendere il suo assessore e non quella di avere una visione oggettiva del problema in tutta la sua gravità allora chiarisca. Altrimenti faccia un atto di umiltà e chieda pubblicamente scusa”.