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Pescara, Edilizia: il Pdl non fa sconti sulle premialità: 50% per la Classe A

Pescara. La discussione sull’attuazione del decreto Sviluppo slitta a domani, ma il Pdl si prepara a fronteggiare l’ostruzionismo e annuncia di non voler concedere sconti a nessuno per le premialità volumetriche.

La battaglia in consiglio comunale sull’attuazione del decreto Sviluppo, quindi sulle sue ricadute nell’urbanistica e l’edilizia cittadina, si aprirà domani. La seduta di ieri si è chiusa in un batter d’occhio, causa impegni del Pd extra consiliari.

Il Pdl, però, si prepara già a fronteggiare l’annunciato ostruzionismo da parte di Rifondazione Comunista, ovvero di Maurizio Acerbo, e della quasi scontata opposizione del Pd, già mostratosi insofferente alla proposte della maggioranza. La bozza presentata prevede vari riconoscimenti sulle premialità volumetriche:

LE PREMIALITA’

50% sul residenziale con interventi in Classe Energetica A;

45% per interventi non residenziali con bonifica dell’amianto;

10%  nei cambi di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale

rispetto delle norme di Piano regolatore per altezze massime e distanze minime nella sottozona B2, ovvero nelle aree edificate del centro urbano.

“Di fatto riteniamo inapplicabili”, avverte fermamente il capogruppo Pdl Foschi, “ulteriori operazioni a ribasso, tenendo conto che i vincoli urbanistici già oggi esistenti sono talmente rilevanti che qualsiasi ulteriore tentativo di ipotesi vincolistica determinerebbe una sostanziale inapplicabilità della norma stessa e si tradurrebbe in una presa in giro per gli stessi cittadini”.

Al posto di casette o palazzine potranno sorgere palazzoni senza nemmeno dover cedere le aree per gli standard. Persino nelle sottozone B2 dove c’è già un indice territoriale di più di 11 mc/mq.

ACERBO: EDILIZIA ANNI SETTANTA

In prima fila nell’ostruzionismo si candida il consigliere Maurizio Acerbo, che ha già definito i piani del centrodestra sul decreto Sviluppo “Roba da speculazione anni sessanta!”. “Lo scopo”, spiega il consigliere di Rifondazione, “ evidentemente non è quella di riqualificare aree degradate, altrimenti le premialità sarebbero localizzate in periferia per favorire investimenti in aree meno appetibili sul mercato immobiliare”. Secondo Acerbo “la delibera attuativa della sciagurata legge regionale 49/2012 vuole solo favorire i soliti noti big del mattone e consentire ai costruttori di aumentare i volumi esistenti del 50% in una città ingolfata e senza parcheggi e verde è da irresponsabili”. “Consentire che questi mostri edilizi non debbano rispettare distanze e altezze fissate dal piano regolatore”, conclude, “significa che gli edifici cresceranno in volume e altezza senza dover arretrare e cedere spazio. Praticamente gli edifici vicini saranno soffocati dai nuovi mostri deprezzando il valore degli immobili di tante famiglie”.