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Provincia di Chieti, approvato il piano di gestione del cinghiale

Chieti. E’ stata approvato ieri, nel corso del Consiglio provinciale, l’intervento programmatico per la gestione del cinghiale messo a punto dalla Provincia di Chieti per affrontare in modo definitivo e determinato la presenza massiccia di questa specie sul territorio, situazione che ha raggiunto livelli allarmanti, causando gravi problemi alle colture e agli allevamenti locali e un crescente numero di sinistri lungo tutte le strade.

Ad annunciarlo è il consigliere provinciale nonchè presidente della Commissione Agricoltura, Franco Moroni: “La maggioranza è stata assolutamente compatta e ha votato il programma triennale di prelievo consapevole della necessità di garantire una soluzione concreta ed immediata al proliferare incontrollato dei cinghiali, i quali, oltre a creare danni importanti ai nostri agricoltori rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità – ed aggiunge –  dall’opposizione mi aspettavo una maggiore condivisione, invece, al momento del voto i più hanno preferito assentarsi sottraendosi dalla responsabilità di adottare un programma che ha ricevuto, tra l’altro, il parere favorevole dell’Ispra ”.
Nel contempo, il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, ha dato disposizione al comandante della Polizia Provinciale di provvedere all’esecuzione delle azioni contenute nell’ambito del programma di gestione in tutte le sue fasi, monitorandone la corretta applicazione.
Il presidente Di Giuseppantonio dichiara: “Spero si sopiscano le polemiche sollevate intorno al problema dei cinghiali. La Provincia si è impegnata nella redazione di due piani di prelievo, uno in emergenza e l’altro di programmazione, imbattendosi in normative farraginose. Da oggi, questa è la cosa davvero importante, la prevenzione dei danni da cinghiale entra nella fase di attuazione vera e propria ed è vincolante durante tutto l’anno: una scelta obbligata che accomuna molte Province italiane in cui la presenza dei cinghiali non è più sostenibile. Un atto di responsabilità nei confronti della cittadinanza e della categoria degli agricoltori ormai esasperati, i quali ci hanno richiesto a più voci di intervenire”.