Roccaraso, con ‘Refolo’ a rischio economia e turismo: duro attacco di Di Padova

chiodiUn duro attacco alla Regione Abruzzo arriva dal consigliere di minoranza del Comune di Roccaraso Denis Di Padova, in merito al progetto per il trattamento dei rifiuti denominato “Refolo”, presentato alcuni giorni fa a Roccaraso e che ha visto la partecipazione del presidente della Regione Gianni Chiodi.

La vocazione turistica di Roccaraso, frutto di sacrifici e investimenti portati avanti negli anni” dichiara Di Padova “non può essere distrutta con un colpo di spugna da un progetto per il trattamento dei rifiuti, con annesso gassificatore, che rischia di compromettere irrimediabilmente il futuro del nostro territorio. Il presidente della Regione non può, o meglio non dovrebbe, dare sostegno ad un’iniziativa come questa, senza conoscerne e valutarne tutte le conseguenze. Roccaraso, subito dopo la guerra, come prima cosa ha avviato la ricostruzione di quattro strutture alberghiere, ha legato la sua storia, la sua crescita economica al turismo, e l’ambiente è stato sempre parte integrante e sostanziale di questa crescita. Partendo da questo presupposto, mi meraviglio di come il presidente della Regione, che dovrebbe conoscere le peculiarità e le risorse a cui è legato imprescindibilmente il nome di Roccaraso, venga a sostenere un progetto di industrializzazione che nulla ha a che fare con il nostro territorio. Sotto il profilo tecnico, in qualità di capogruppo di minoranza, ho richiesto tutti gli atti relativi a tale sperimentazione, ma l’amministrazione comunale, con nota del 17 settembre, ha differito i termini per la consegna a 90 giorni, impedendo, di fatto, di poter approfondire i tanti interrogativi che ancora restano senza risposta. Una risposta però la attendo dal Prefetto a cui ho inviato una lettera per segnalare tale irregolarità e quindi la mia impossibilità di svolgere l’azione di controllo legata alla funzione di consigliere comunale. Provvederemo inoltre a richiedere tre campioni di prodotto per poterli fare analizzare, a nostre spese, da un laboratorio abruzzese. Occorre infatti accertare se siano rispettati i parametri relativi al contenuto di cloro e mercurio che sono all’origine di formazione di diossina. L’unica certezza al momento è che il brevetto di questo impianto di trattamento è di una società di Catania, il noleggio per le attrezzature delle lavorazioni è stato fatto ad un’impresa di Catania, la direzione tecnica dell’impianto è stata affidata ad un consulente di Catania e le analisi chimiche sono state affidate, tramite il CNR, all’Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri di Catania”.

Sulla realizzazione del progetto “Refolo” insomma, si prevede una dura battaglia, con il consigliere Di Padova che si chiede quale sarà il futuro per l’economia e il turismo a Roccaraso, dove con “refolo” dopo la crisi, potrebbe arrivare la disfatta.

E.A.

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