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Il grido di dolore di un cittadino di Ripa Teatina per Chieti che muore

Chieti. Il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, ha ricevuto una lettera di sfogo da Elio Masci di Ripa Teatina, ex dipendente in pensione dell’Ospedale Militare di Chieti,  che pongo all’attenzione, anzi alla “riflessione” dei cittadini e dei politici di Chieti.

“La seguo  da anni e l’ammiro per le battaglie che porta avanti a difesa del nostro territorio – scrive nella lettera Elio Masci – le scrivo per esprimere un pensiero su alcune problematiche e su quello che è successo, nella città di Chieti, negli ultimi 25/30 anni, cioè nel periodo in cui ho lavorato in questa bella città, ma che sembra sfuggire  agli amministratori, tecnici o politici che siano oggi o che siano stati ieri.
Parlo del Dmml (conosciuto come Ospedale Militare). Non abbiamo sentito alcuna forza politica, dal locale, provinciale, regionale, nazionale, rivolgere qualsiasi  parola nei confronti di tutto il personale, militare e civile. Dove si trovano i vari politici locali, dai Parlamentari Abruzzesi e Amministratori regionali al sindaco Di Primio?
Il primo cittadino di Chieti si è limitato a scrivere solo una lettera; degli altri, e non solo loro, si è persa ogni traccia. Non una parola, non una presenza. La stampa, tutta, al di là della ‘sola’ informazione delle gestualità (leggi: scioperi e/o riunioni) del momento, sembra essersi dileguata nel più profondo silenzio. Dallo scorso aprile ‘anche’ il Dipartimento Militare di Medicina Legale ha dato il suo ‘addio’ alla città. In questi giorni tecnici e mezzi militari fanno la spola per il trasferimento del materiale in esso custodito. Fra qualche giorno anche quella struttura sarà preda di erbacce e quant’altro, come altre strutture che hanno subito la stessa fine. Personalmente ho già visto erbacce alte oltre un metro con serpi e topi di grosse dimensioni in altra struttura militare, in altra città d’Italia, cui è toccata la stessa sorte!! Prendo spunto dagli avvenimenti susseguitisi nei mesi scorsi (leggi: stampa e televisione) per esprimere qualche considerazione, visto che la stampa locale, al di là della semplice informazione occasionale, sembra sorda agli avvenimenti della città (forse credono che non sia loro compito). Ovviamente la mia è una osservazione limitata, da semplice cittadino. Ho prestato servizio presso la struttura in questione sia dal lontano 1987. Era un’epoca d’oro. Chieti era una città piena di vita, tutto un brulicare di attività, locali sempre pieni … La politica locale, gestita fino ad allora dal defunto on. Remo Gaspari, cominciava ad esprimere le prime controversie tra i vari personaggi emergenti. Ricordo, in particolare, l’ex sindaco  Buracchio e l’on. Nenna D’Antonio che cominciavano a rivendicare le proprie libertà. Da ciò la suddivisione delle aree politiche di “propria” competenza: Remo Gaspari referente per le aree Val di Sangro e Vasto e i nostri Buracchio e la Nenna D’Antonio a gestire, sempre politicamente, l’area di Chieti e tutta la vallata di Chieti Scalo. Da allora è iniziato, secondo il mio parere, il declino della città di Chieti. Vorrei ricordare alcuni possibili obiettivi dell’epoca (del resto voi siete in grado di rileggervi i quotidiani). Il Corpo della Guardia di Finanza era intenzionato alla costruzione della Scuola Allievi nell’area scalina. Dopo oltre dieci anni di chiacchiere tra le varie anime politiche locali, indecisi sul sì o sul no, la Scuola Allievi è sorta invece a L’Aquila!!!  Successivamente la Scuola allievi Carabinieri Benevento, che già operava in Chieti Scalo, viene chiusa. Ultimamente, lo scorso anno, il 123° Btg dell’Esercito che aveva la sede nella zona di Sant’Anna è stato chiuso. Ora, anche il Dipartimento Militare di Medicina Legale ha chiuso i propri battenti. Fra pochi anni ( si parla di 3 / 4 anni) chiuderà anche il Distretto Militare (già depotenziato a causa della riforma sul servizio di leva. A tutto questo si aggiunga lo spostamento dal centro cittadino di numerosi uffici, dalla Camera di Commercio all’INPS, all’INAIL, all’Ospedale Civile fino all’Università ed altre.. Cosa c’è rimasto a Chieti? Chi sostituisce “quella” economia? Di chi è la colpa di tutto questo? Mi sia concesso di dare qualche numero per meglio capire le perdite dell’economia della città di Chieti. Scuola Allievi Guardia di Finanza: avrebbe movimentato circa 1200 allievi ogni anno con relativo giuramento (e quindi familiari al seguito)! Scuola Allievi Carabinieri Benevento: movimento di circa 1200 allievi ogni anno, con relativo giuramento ! (N.B. Oggi è CNA con personale fisso). Il 123° Btg aveva anch’esso un movimento di circa 1200 militari l’anno. L’ex Ospedale Militare, che aveva quale competenza territoriale dal Molise (compreso), Abruzzo, Marche, Emilia Romagna (fino a Bologna!), anch’esso oggi chiuso, aveva per la “sola” medicina legale un volume di oltre 9.000 presenze l’anno (!!!), oltre ad altre visite per tutti i corpi militari e/o paramilitari, civili, in ossequio alle varie norme legislative scaturite nel corso degli anni. Ometto, perché non di mia conoscenza, il lavoro degli ambulatori specialistici; dal laboratorio analisi, radiologia, ortopedia,otorino, cardiologia, ed altri che al momento mi sfuggono, ma che da voci molto vicine all’ambiente, parlano di numeri con sei (!!!)cifre. Se si fa la somma delle persone che non verranno più a Chieti, si può immaginare l’esito della economia locale. Giovani che uscivano tutte le sere per la città; familiari e amici sempre presenti nelle occasioni del giuramento ed altre manifestazioni (n.b.: ogni allievo portava, per l’occasione, almeno tre persone!!). Se facciamo dei semplici conti, arriviamo a non meno di 20/25000 persone l’anno. Ora  vediamo quotidianamente negozi che chiudono, attività commerciali sofferenti. Questo è il risultato! Bene! In tutti questi anni, abbiamo visto un susseguirsi di politici che, a parere mio e di molti altri a me vicini, mai si sono interessati a queste strutture e conseguentemente all’economia locale. Oggi sentirli lamentarsi per una economia assente, con la gente sempre più sofferente, mi sembra assurdo. Bene. Io che ho operato presso il Dipartimento Militare di Medicina Legale, ho notato in questi anni la totale assenza dell’apparato politico volto a capire e orientare l’economia locale. Mi risulta che il buon ex sindaco Cocullo non voleva la presenza dei militari nella città! Abbiamo visto il “buon” Ricci che firmava la cessione (o qualcosa del genere) della struttura che ospitava l’Ospedale Militare; abbiamo visto la totale assenza dell’attuale sindaco Di Primio in tutto il susseguirsi della vicenda inerente la chiusura della struttura ospedaliera!
Ha “scritto” una o forse due lettere al Ministero !! Non l’abbiamo mai visto vicino ai lavoratori della struttura o sentito esprimere qualche rammarico per i dipendenti frastornati dal susseguirsi di fonogrammi del Ministero che aveva fretta di chiudere. Silenzio totale. Questo significa interessarsi della città? Questo significa interessarsi della economia locale? Che secondo la stampa locale è sempre più sofferente?
Un altro appunto, anche se parziale, mi sia concesso esprimere anche nei confronti della stampa locale che riportava ‘semplicemente’ qualche informazione perché qualche sindacato ‘chiedeva’  ospitalità per i propri comunicati! Questa è la stampa locale? Concludo. A chi interessa la città di Chieti? Ai cittadini, al sindaco o a me che non sono di questa città?”.