Partizan Pescara: un nuovo collettivo a servizio della città

partizanPescara. Un collettivo politico libero, laico e gratuito: nasce Partizan Pe. Ieri la prima riunione nella riserva dannunziana.

Un gruppo di persone, studenti e non, accomunate dall’esigenza di avere uno spazio politico libero, gratuito e laico dove confrontarsi e condividere idee, progetti e soprattutto una maniera diversa di vivere nella società. Da questi presupposti nasce il Collettivo Partizan Pe, che alcuni giorni fa ha tenuto la sua prima riunione all’interno della pineta dannunziana.

Siamo contrari alle ingiustizie sociali ed ambientali derivate dalla produzione capitalista, all’omologazione culturale ed alla standardizzazione dei costumi, alla cultura consumistica, all’imperialismo e al potere finanziario”, dicono gli organizzatori, che rivendicano come valori fondanti del gruppo “l’accoglienza, l’integrazione, la multicultura come base per il progresso culturale e sociale. Siamo consapevoli che le differenze di genere ed orientamento sessuale costituiscano una ricchezza e non un limite, a favore di un’emancipazione reale che si esprime anche in un comportamento sessuale libero e consapevole”.

Rivendicando, inoltre, “l’antifascismo come valore costituzionale nonchè principio di lotta”, Partizan Pe si impegna a promuovere la creazione di nuovi spazi sociali al di fuori dei luoghi di consumismo, “riappropriandoci”, proseguono i coordinatori, “di spazi abbandonati e trascurati dalle istituzioni, creando luoghi antisistemici che diano vita all’aggregazione reale, autogestita, e del tutto indipendente”. Come prima missione operativa, venerdì scorso i membri del nuovo collettivo hanno ripulito dai rifiuti il parco D’Avalos: “Siamo a disposizione della cittadinanza”, concludono i coordinatori, “e pratichiamo una militanza politica reale, contingente, antisistemica, antifascista, multiculturale, alternativa, e abbiamo intenzione di continuare in questa direzione anche in quello spazio popolare che ci viene negato, di cui sentiamo l’esigenza, e che dunque presto ci prenderemo”.


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