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Lanciano, Di Bucchianico su accordo elettorale del ballottaggio

Lanciano. “Equivoco o passo falso? Credo sia questa la domanda più spontanea da porsi all’indomani della pubblicazione del documento di intesa tra i candidati sindaci di allora, oggi attuali rappresentanti delle prime tre cariche del governo cittadino”.

Così in una nota il capogruppo dell’Idv in Consiglio Comunale a Lanciano, Gabriele Di Bucchianico, che aggiunge: “Abbiamo seguito l’avvicendarsi delle dichiarazioni dell’una e dell’altra parte, sforzandoci di cogliere solo la realtà dei fatti e non cadere nella trappola del criticismo o del commento ‘tout court’; tuttavia un pensiero ci trova concordi: il sapere di un ‘accordo programmatico’ (come lo hanno definito gli attori) a distanza di due anni dalla vittoria delle elezioni, ci lascia perplessi. Se di semplice equivoco si tratta ci rammarica constatare quanto sia stato superficiale pensare ad una intesa da siglare nelle segrete stanze e  quanto, invece, sarebbe stato più giusto condividere in primis con la città e magari successivamente con tutte le altre forze della coalizione un trasparente Accordo Programmarico Pre-ballottaggio.  Ma se di equivoco si tratta, come sostengono  gli interessati, il passo falso, dunque,  sta tutto nel metodo. Non entriamo, pertanto,  nel merito del documento, quanto scritto e concordato  non ci ha visti coinvolti e non ci riguarda; l’unico accordo che  abbiamo sottoscritto ed a cui terremo fede, è il manifesto programmatico delle elezioni del  2011. Quel patto elettorale ci vede presenti seppur spesso critici, a difesa degli interessi dei cittadini che ci hanno votato ed  è quello l’unico vincolo a cui abbiamo accettato di sottostare. Provoca, tuttavia, profonda amarezza prendere atto che quella idea di trasparenza tanto evocata in campagna elettorale, avrebbe potuto essere meglio attuata attraverso una limpida scelta  di intenti programmatici,  ma anche di una comune  condivisione degli assetti governativi; se questo documento fosse stato ufficializzato nel momento in cui è stato stilato, avrebbe avuto un significato indubbiamente diverso ed avrebbe, anzi, reso onore e concretezza immediata alla volontà di perseguire la trasparenza della successiva azione politica. Riteniamo dunque, che il passo falso ci sia stato e che gli incarichi assegnati, seppur nell’ottica di una oculata riorganizzazione di alcuni Enti, di fatto non si siano discostati molto dalla ripartizione riportata nel documento; sia per l’ente fiera, sia relativamente all’Ecolan e, recentemente riguardo alle Farmacie, abbiamo sempre espresso la richiesta forte di una maggiore apertura al territorio e di una coraggiosa valorizzazione di competenze nuove e di giovani entusiasmi. Oggi, quindi, non possiamo che sottolineare come la nostra linea sia stata sempre improntata (anche in tempi non sospetti…), ad un richiamo a voce alta, verso una trasparenza che troppe volte ci è sembrata velata da apparentamenti ed appartenenze. Auspichiamo, dunque, che quanto accaduto inneschi una seria riflessione sulle conseguenze che un simile passo falso potrebbe avere e che inevitabilmente occorrerà correggere il tiro.
Più volte lo abbiamo chiesto e torniamo a farlo anche in questa occasione:
•    occorre una nuova spinta propulsiva che dia  una accelerazione immediata a quel percorso di rinnovamento VERO che può passare solo attraverso la limpidezza degli intenti e delle azioni. In questa direzione deve andare il governo della città, sulla scia di quanto contenuto nel  ‘Piano Triennale della Trasparenza e dell’Integrità’ (http://www.comune.lanciano.chieti.it:8080/entra/downloa /Programma_triennale_della_trasparenza.pdf) adottato con delibera di Giunta Comunale  in data 21-12-2012. Prendiamo atto che fare propri quei principi operativi di correttezza, ci sembra il modo  più idoneo per garantire la trasparenza, intendendo per essa un ‘…un approccio complessivo all’attività amministrativa non più autoreferenziale ma aperta al cittadino…’ anche, aggiungiamo noi,  per prevenire la discrezionalità delle scelte e  garantirne l’integrità. Questo documento  è l’unico che ci sentiamo di sottoscrivere”.