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Ricostruzione, il ministro tergiversa e Cialente se ne va: l’ira del primo cittadino aquilano

L’Aquila. Non è stata certo una bella giornata per Massimo Cialente, presente oggi a Roma per partecipare ad una riunione del Comitato presieduto dal ministro Trigilia, che dovrebbe discutere (?) del rilancio economico e produttivo del cratere Aquilano. Riunione che alla fine non ha fatto altro che lasciare l’amato in bocca al primo cittadino abruzzese che, “indignato”, ha abbandonato la riunione.

 

“Siamo nelle fasi masturbatorie dei massimi sistemi. Mentre nella città abbandonata a se stessa siamo arrivati al 1700% di ore di cassa integrazione ed il Comune dell’Aquila, ogni giorno, si deve preoccupare di sfamare letteralmente centinaia di famiglie, dirigenti dello Stato che devono interpretare degli avverbi, si rifiutano di partecipare al comitato tecnico perché infastiditi da un sindaco che viene ridicolizzato per le sue ‘iniziative di popolo’. Chiedo ad Enrico Letta di intervenire immediatamente. Entro la prossima settimana vogliamo sapere se l’azienda che con tanta fatica dovrebbe venire a dare occupazione a lavoratori che hanno perso da anni speranza, può o meno insediarsi a L’Aquila. Azienda cercata e trovata dall’Amministrazione locale e non certo da chi ha fatto finta di gestire un marketing territoriale fino al fallimento ed al deterioramento completo del vecchio sito Italtel, come Aquila Sviluppo. Chiamo tutti lavoratori dell’ex Polo Elettronico, i sindacati e tutta la città, alla più ferma mobilitazione, a venire qui Roma presso questi uffici in cui alberga solo il menefreghismo e l’autoreferenzialità, per farsi spiegare questa follia. Dobbiamo far capire a questa gente che siamo stufi di essere presi per i fondelli. Questa gente deve capire che non abbiamo più nulla da perdere. Questa mattina, a L’Aquila era in visita il segretario nazionale del PD Guglielmo Epifani. Chiedo a lui, uomo che della difesa del lavoro ha fatto una scelta di vita, di intervenire per far capire che il destino di una città non può essere affidato a stupidi e non so quanto in buona fede errori,  fatti in sede di stesure di leggi e delibere, da gente che ogni mese guadagna 20 volte di più di quello che un cassa integrato aquilano percepisce per tentare una misera sopravvivenza”.