“Allo stato dei fatti abbiamo deciso di riaggiornare il tavolo al prossimo 19 luglio – afferma il presidente Di Giuseppantonio – si è percepito l’impegno della Società di non gettare la spugna e abbandonare il nostro territorio per quanto vadano definiti alcuni profili importanti. Nell’arco delle prossime due settimane si auspica i tempi saranno maturi per ottenere alcune risposte rimaste in sospeso sul futuro dell’azienda tessile. La Iac presenta una situazione debitoria importante che va necessariamente deflazionata se non si vuole incorrere nel fallimento, a fronte di una produzione ferma che ha determinato negli ultimi quattro mesi un ridimensionamento delle unità lavorative da 76 a 64 – chiarisce Di Giuseppantonio – Intanto sono al vaglio dell’azienda piani industriali finalizzati alla cessione di ramo d’azienda a potenziali soggetti acquirenti, con l’obiettivo di preservare a Chieti le attività commerciali e lo sviluppo della progettazione che rappresenta il valore aggiunto della Iac, strada che si intende percorrere a prescindere – aggiunge il presidente Di Giuseppantonio – le ipotesi prospettate garantirebbero quantomeno il riassorbimento del 50% dei lavoratori, da gestire in comune accordo con istituzioni e sindacati- e conclude – Siamo vicini ai lavoratori e ne comprendiamo le preoccupazioni, salvare la Iac è l’ennesima sfida per tutti noi e in più significa dare valore ai lavoratori e alle professionalità del manifatturiero che hanno fatto grande questo territorio”.
“L’amministrazione comunale di Chieti – ha detto il sindaco del capoluogo teatino, Umberto Di Primio – alla luce dell’incontro di questa mattina, e dopo aver ascoltato la dirigenza dell’azienda, continuerà a riporre la propria attenzione sul futuro dei lavoratori Iac. Certamente desta ancor più apprensione il fatto che si tratti di dipendenti di età relativamente giovane che non possono essere accompagnati con gli ammortizzatori sociali al pensionamento. L’auspicio è che al tavolo tecnico convocato per il prossimo 19 luglio l’azienda sia in grado di proporre un piano industriale definitivo, così da verificare la reale possibilità di presenza e permanenza della stessa a Chieti, ma soprattutto sia in grado di garantire un futuro lavorativo ai propri dipendenti”.