“Il 16 luglio 1950 – ha raccontato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – veniva inaugurato il filobus con l’allora sindaco Mariani. A distanza di 63 anni possiamo dire che il filobus riparte a Chieti. Nel ’93, quando fui eletto, fu soppresso il filobus per l’inadeguatezza della via aerea. Tra il ’96 ed il ’97 fu assegnato un finanziamento del Cipe (di 7 milioni di euro), questi soldi arrivarono qualche anno dopo quando non ero più assessore. Poi non si riuscì a far partire la filovia, nel 2006 si riuscirono ad acquistare i filobus, si fece la gara solo a luglio 2011 e si poterono assegnare i lavori e si poterono assegnare i lavori per la realizzazione. Siamo arrivati ad ottenere la sicurezza di questi nuovi mezzi ed il 1° luglio si potrà partire. A livello politico abbiamo risolto una questione che si era protratta per troppi anni. Altro elemento importante è che questo mezzo di trasporto aiuta al raggiungimento l’obiettivo che mi sono impegnato a raggiungere per il 2020 con il Patto dei Sindaci che riguarda le emissioni energetiche. Con questi mezzi non ci sono emissioni in atmosfera. Un’altra cosa è che la città ha creduto nel nostro sistema ed oggi lo vede realizzato. Si parla molto di aiutare il trasporto pubblico rispetto a quello privato, io dico che questo mezzo pubblico, dotato di aria condizionata e di accessibilità per i disabili, invogli a prendere i mezzi pubblici”.
“Ringrazio tutte le figure professionali ed istituzionali che hanno contribuito alla realizzazione di questi mezzi – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Chieti, Mario Colantonio – ho visto dei filobus a Milano e sognavo di vederli anche a Chieti. Il lavoro è stato delicato perché la linea in parte è stata ricollaudata ed in parte è stata collaudata. È un grande traguardo. Questo servizio, il cui tracciato è di 9,4 km, si va ad aggiungere alla linea 1”.
“Non si arriva mai alla realizzazione di queste opere dopo scontri e urla – ha sottolineato l’assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità, Giandomenico Morra – ma dopo un lavoro sobrio e sotterraneo. Credo che la forza del sindaco e dell’amministrazione, affiancata dall’aspetto umano, abbia permesso la realizzazione di queste opere. Abbiamo fatto fronte a tutto con olio di gomito. I problemi si risolvono soltanto con l’intelligenza degli uomini. Non sempre il lavoro che facciamo a livello di Regione trova degli interlocutori così presenti perché spesso si preferisce lo scontro”.
Francesco Rapino