Così in una nota il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che aggiunge: “La protesta di due giorni fa dei tassisti pescaresi nei confronti dei colleghi teatini è solo l’ultima di una lunga serie di insulti e minacce fisiche e verbali ripetutamente rivolte loro riguardanti l’accesso all’Aeroporto d’Abruzzo, accesso impedito ai tassisti teatini che effettuano legittimo servizio di trasporto passeggeri, regolamentato da una legge apposita (la 422 del 1997, art. 14 comma 8), che stabilisce che l’area aeroportuale può essere utilizzata dai taxi di qualsiasi città capoluogo, con quote stabilite in base ai rispettivi bacini d’utenza. Tutti i Comuni interessati alla questione dell’Aeroporto d’Abruzzo – ha rimarcato il sindaco – hanno sottoscritto tale legge, tranne quello di Pescara, evidentemente ostaggio dei propri tassisti, determinando in tal modo una situazione intollerabile. La Regione, sinora inerte riguardo tale questione, a questo punto ha l’obbligo di intervenire per giungere ad una risoluzione. Per i motivi citati, dunque, ho dato mandato di cedere le quote azionarie di capitale sociale della Saga in possesso del Comune di Chieti, poiché è inutile investire su di esse se poi si continua a considerare l’Aeroporto d’Abruzzo come ‘cosa’ dei pescaresi ed a comportarsi di conseguenza”.