Dovrebbe essere una festa trasversale, invece l’ombra politica investe perennemente le celebrazioni per il 25 aprile in uno scontro che si consuma tra centrodestra e centrosinistra. Il primo anno di mandato del pidiellino Albore Mascia si ricorda per le accuse del Pd: “Durante la Liberazione in piazza, Mascia non ha nominato mai le parole fascismo e resistenza”. Le prime ripicche arrivarono tramite altoparlante, quando “per errore” venne fatto risuonare il celebre canto di matrice partigiana Bella Ciao.
Tra le note degli spartiti, anche quest’anno, si suona ancora una volta l’acida tiritera. Anche Pescara ha il suo luogo simbolo del martirio antifascista: il cippo alla memoria di 9 partigiani fucilati l’11 febbraio 1944 a Colle Pineta, dove ora sorge una scuola elementare rinominata con la stessa data. Sono i bambini delle quinte, da alcuni anni, ha ricordare il passato con manifestazioni sempre nuove ma sempre legate ai canti. Dieci giorni fa i bimbi hanno intonato una versione rieditata dell’Inno di Mameli [Bambini d’Italia, c’è molto da fare e alzi la mano chi è pronto a sognare… Dov’è la speranza del nostro domani? Domani domani volare si può! C’è troppo dolore, c’è troppo rancore… Apriamo le porte, sfidiamo la sorte, sogniamo più forte, l’Italia sarò], e battuto le mani intonando l’immancabile Bella Ciao. Tutto davanti ad assessori e gonfalone del Comune e allo stesso Albore Mascia in fascia tricolore, che allora tacque.
L’inno rieditato, scritto Marco Bricco in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia, aveva raccolto persino il plauso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che inviò una lettera di congratulazioni all’autore. Alla direttrice della scuola, Assunta D’Emilio, è giunta invece quella di richiamo del primo cittadino, che duramente ha rimproverato la dirigente di aver insegnato agli alunni “canzonette di partito”, motivi di “chiaro marchio politico”, e di averli indotti ad imparare un nuovo testo dell’inno nazionale “quasi fossimo ad un karaoke”.
La missiva è stata pubblicata dal quotidiano Il Centro, e alla prima occasione l’opposizione ha replicato. Ovvero durante la seduta di questa mattina del consiglio comunale: prima la richiesta di pubbliche scuse, poi il dibattito in escalation, fino alla presa di parola, o per meglio dire di nota, del capogruppo Pd Moreno Di Pietranonio che ha intonato Bella Ciao, seguito a ruota dai consiglieri d’opposizione. Nel pomeriggio la richiesta di Pd, Rifondazione, Sel, Fli e indipendenti: un consiglio comunale aperto alla cittadinanza per discutere dei valori delle canzoni incriminate. Tradotto: il sindaco si scusi davanti alla città. A calcare la mano è il capogruppo Fli Pignoli: “Mascia scriva e si scusi con la dirigente D’Emilio o rassegni le dimissioni”.