Comunità Intelligente, la Provincia di Pescara presenta a Tirana il progetto pilota

dottavio_bernardini_berishaPescara. Realizzare in alcuni comuni del pescarese un modello di Comunità Intelligente, in ossequio al Decreto sviluppo bis.

E’ questa l’iniziativa pilota che la Provincia di Pescara sta portando avanti nell’ambito del progetto Pitagora, senza dimenticare i vincoli imposti dalla spending review. I comuni interessati sono quelli del Distretto del Benessere, cioè Manoppello, Lettomanoppello, Serramonacesca, Turrivalignani, Scafa, San Valentino, Abbateggio, Roccamorice, Caramanico Terme, Sant’Eufemia a Majella, Tocco da Casauria, Salle, Popoli e Bolognano

La proposta elaborata dalla Provincia di Pescara sarà esaminata nel corso di una due giorni dedicata ai temi dell’ICT, che si terrà giovedì e venerdì a Tirana. “Si riuniranno – annuncia l’assessore provinciale all’Innovazione Angelo D’Ottavio, che ha appena raggiunto Tirana – tutti i partner del progetto Pitagora, ossia Comune di Udine, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Bari, Lepida Spa, Agenzia di Sviluppo Regionale Dubrovnik Neretva -Dunea (CROAZIA), San Polo d.o.o. (CROAZIA), Comune di Split (CROAZIA), Centro Servizi per Imprese del Cantone di Zenica-Doboj (BOSNIA-HERZEGOVINA), Ente pubblico KSJP di Budva (MONTENEGRO), Auleda- Agenzia di sviluppo locale –Regione di Vlora (ALBANIA), Camera di Commercio e Industria di Tirana (ALBANIA)”.

Il progetto pilota confezionato dalla Provincia di Pescara, che va approvato dai partner di Pitagora, ha un valore complessivo di 150 mila euro (mentre sono 2.074.548 euro i fondi di cui dispone Pitagora), da investire per cogliere una serie di obiettivi nell’entroterra, dalla diffusione della banda larga ad un accesso più semplice ai servizi della Pubblica Amministrazione, e per gettare le basi di una Comunità intelligente.

Più in particolare, l’obiettivo è quello di rendere sempre più  fruibili ed efficaci i servizi che la PA deve erogare alle aziende, offrendo soluzioni rapide, snelle ed economicamente vantaggiose. In quest’ottica il progetto si pone l’obiettivo di implementare e strutturare alcune piattaforme che erogano servizi direttamente on line, in modo che l’utenza possa scaricare, tra l’altro, schede informative e conoscere adempimenti e modulistica associati ad ogni singolo procedimento.

“Ci siamo mossi seguendo le linee guida indicate nel Decreto Sviluppo, che disegna l’architettura tecnica, di governo e di processo per la gestione delle comunità  intelligenti e dei servizi e dati da queste prodotte – dice D’Ottavio -. Le comunità intelligenti sono partecipative, promuovono l’emersione di esigenze reali dal basso, l’innovazione sociale e prevedono meccanismi di partecipazione, inclusione sociale ed efficienza delle risorse, attraverso il riuso e la circolazione delle migliori pratiche”. Con D’Ottavio è volato a Tirana il direttore generale Fabrizio Bernardini.

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