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Ombrina Mare, Di Giuseppantonio a Roma per ribadire il suo no al progetto

Chieti. Ribadire con forza e determinazione la contrarietà al progetto di sviluppo del giacimento Ombrina Mare, previsto proprio a ridosso della Costa dei Trabocchi: è questo lo scopo della trasferta a Roma di una delegazione della Provincia di Chieti guidata dal presidente, Enrico Di Giuseppantonio, e dal consigliere delegato alle questioni petrolifere, Franco Moroni, prevista per martedì prossimo.

La delegazione incontrerà il Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente, a seguito della richiesta di accesso agli atti e di audizione avanzata dagli uffici dell’Ente, al quale il Ministero ha dato riscontro.

Intanto il presidente Di Giuseppantonio detta i punti principali dell’azione della Provincia per contrastare il protetto di Ombrina Mare.

“Abbiamo circa due mesi per elaborare un ricorso al Tar che sia efficace: per questo stiamo mettendo in piedi una task force operativa per coordinare questa iniziativa, per la quale chiederemo la collaborazione, oltre che degli amministratori, dei giuristi e delle associazioni ambientaliste del territorio. Questa mattina ho incontrato il presidente regionale del WWF, Luciano Di Tizio, con il quale abbiamo fatto il punto della situazione a seguito dell’incontro pubblico organizzato la scorsa settimana da Confcommercio, a Chieti, condividendo la necessità di delegare la Provincia di Chieti a coordinare il ricorso al Tar, che appunto stiamo preparando. E’ infatti fondamentale – prosegue il presidente Di Giuseppantonio – verificare con cura e meticolosità le procedure legali, qui si rischia seriamente di mettere a repentaglio un ecosistema invidiabile, oltre a tutti gli sforzi per valorizzare la nostra costa e per sviluppare un’industria turistica sostenibile e compatibile con il territorio. La nostra linea – concludono il presidente Di Giuseppantonio e il consigliere Moroni – non è mai stata caratterizzata da considerazioni affrettate, siamo intervenuti puntualmente manifestando apertamente la contrarietà alle carenze progettuali con le dovute osservazioni, con la richiesta di accesso agli atti e in ogni altra occasione, partecipando attivamente a tutte le iniziative intraprese per contrastare il progetto”.