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Francavilla, Di Renzo su cambio destinazione d’uso Resort

Francavilla al Mare. “Con l’intenzione palesata da Luciani di voler modificare la destinazione d’uso del Resort da albergo in residenza viene in essere la strategia che già un anno fa avevo denunciato votando contro il provvedimento e che viaggia verso il mancato perseguimento dell’interesse pubblico a favore di esigenze di carattere economico che nulla hanno a che fare con il concetto di rigenerazione urbana della città”.

Così in una nota il capogruppo dei Democratici per Francavilla in Consiglio Comunale a Francavilla al Mare, Stefano Di Renzo, che aggiunge: “Una decisione tanto riprovevole, anche alla luce della recente approvazione della monetizzazione degli standard da poco passata in consiglio, che avrà  effetti disastrosi sul tessuto urbanistico di francavilla. Infatti, viene da chiedersi come sia possibile ridurre, ed nella maggior parte dei casi eliminare, gli standard urbanistici del decreto del 1068 e come si possa pensare e realizzare una città dove ciò che conta è solo il cemento e gli spazi vitali (parchi, giardini, piazze, parcheggi, ecc.)  per i cittadini vengono ridotti a moneta corrente. Di certo un bambino o un anziano non potranno usufruire dei servizi o standard che oggi vengono negati dal sindaco Luciani come verranno del tutto eliminate le prospettive del rilancio turistico della città.  La scelta opportuna relativamente al resort ma anche a tutti gli alberghi presenti sul territorio sarebbe quella di rivedere le norme approvate e vietare la trasformazione in residenza. Il ruolo della politica deve essere quello di incentivare un settore vitale per la città come il turismo e non svendere il territorio al miglior offerente. Luciani si faccia carico delle sue responsabilità e riconosca i suoi errori. Errori che si palesano in atti illegittimi così come chiaramente sancito dal parere della Provincia di Chieti, aveva sonoramente bocciato la delibera dei cambi di destinazione d’uso ritenendola viziata in più parti, in particolare l’aspetto tecnico relativo alla illegittima  variazione degli strumenti di dettaglio attuativi. In sostanza – conclude Di Renzo – essendovi un vincolo turistico-alberghiero contenuto nel piano attuativo non è possibile scavalcare tale vincolo con una semplice variante normativa, così come si sta procedendo si incorre in una procedura illegittima oltre che disastrosa per il futuro turistico e commerciale della città”.