“Parlo a nome di tante donne e tanti uomini che hanno espresso ammirazione, solidarietà e stima per una donna che con il suo essere, il suo agire e la sua competenza si dimostra quale esempio inimitabile perché possa rendersi concreta l’opportunità che si offre alla nostra comunità di godere di un’assessore capace e universalmente riconosciuta” scrive Bernardi. “Mi permetto, solo perché a portata di un polpastrello anche su di un cellulare, di suggerire di inserire il suo nome su un qualsiasi motore di ricerca in internet e verificare o scoprire maggiori informazioni su di lei”.
Secondo Bernardi, Giannangeli “fa paura”.
“Fa paura a chi ravvisa in lei l’avvocato che ha permesso e ottenuto la costituzione di parte civile (a nome e per conto di tutte le donne) nel processo per stupro a carico di Tuccia? Fa paura perché da’ voce a tutte le donne ed è solo la quinta volta in 30 anni che un Centro Antiviolenza viene accolto a parte civile, perche’ la violenza commessa contro una donna riguarda tutte le figlie, le compagne, le sorelle, le madri, le mogli..anche nostre? Fa paura perché interroga la società civile tutta a ragionare su tutto ciò che porterebbe ad una crescita giuridica e sociale? Fa paura a chi, forse, teme che la difesa delle donne e una politica rigorosa, nel segno di una completa attuazione dell’art. 51 della Costituzione, forse vadano a ledere interessi particolari e ambiti di potere che nulla hanno a che fare con concetti quali democrazia di genere, libertà, bilancio sociale, attenzione al valore della ‘persona’, in senso olistico e di cittadinanza attiva e partecipata, e non solo come potenziale elettrice/elettore, consumatrice/consumatore, spettatrice/spettatore di vite da macinare. Sarebbe un’onore avere Giannangeli come assessore, sempre che l’avvocato sia disponibile, come mi auguro vivamente”.