Francavilla, il Comune restituisce deleghe a Risco e Cosvega: il commento di Montanaro

sergio_montanaroFrancavilla al Mare. “A volte degli avvenimenti appaiono slegati l’uno dall’altro. Però specialmente in politica e soprattutto nell’osservare come viene gestito il potere sul territorio, mai dimenticare di guardare anche da un’altra parte all’accadere di qualcosa ancor più se eclatante”.

Così Sergio Montanaro la  restituzione delle deleghe da parte del Comune di Francavilla al Mare alle partecipate (Risco e Cosvega) da parte dei propri iscritti.

“Alcuni giorni orsono – ha aggiunto Montanaro – a Francavilla il Pd ha restituito le deleghe affidate dal sindaco Luciani ai propri rappresentanti rinunciando alla presenza nelle società partecipate del Comune, Risco e Cosvega. Sin qui nulla di particolare. Ma salta all’occhio e predispone a porsi delle domande la mancata restituzione della delega a rappresentare il Comune di Francavilla da parte della rappresentante nel cda del Consorzio dei rifiuti del Chietino, che come evidenziato dalle cronache, è in grave crisi proprio per la gestione a dir poco allegra e tra l’altro Francavilla è la maggiore debitrice. Eppure, se come riportato dalla stampa, il Pd ha deciso di rinunciare alla propria presenza politica nelle società partecipate per protesta nei confronti del sindaco stesso, non si comprende come la rappresentante nel cda del Consorzio rifiuti, Tina Di Girolamo, già candidata alle primarie del Pd, e con addirittura l’incarico di vice-presidente, non sia stata ritirata. Forse la lettura della scelta è comprensibile in ciò che non si dice ma si fa. Il cda del Consorzio è già stato azzoppato dalle dimissioni del terzo componente, ovvero chi rappresentava il Comune di Casacanditella, e quindi a seguito delle dimissioni anche di un secondo componente sarebbe stato inevitabile il commissariamento con tutto ciò che ne consegue. Tutto però è avvolto da una nuvola di mistero e di poca trasparenza e comunicazione all’esterno che rende difficile comprendere ciò che nella realtà avviene all’interno di questo ed altri carrozzoni, specialmente quando si è in campagna elettorale come adesso. Non possono non tornare in mente le parole del presidente del Consorzio ed ex sindaco di Roccamontepiano, Adamo Carulli, anche lui iscritto al Pd, quando recentemente addebitava le responsabilità del fallimento e della grave crisi del Consorzio al sistema Italia. E la Regione rimane a guardare. Mentre i cittadini pagano e pagheranno. Non secondario è considerare che con le medesime modalità e linee politiche anche il cda dell’Aca si è tenuto in piedi. Ma forse questa dovrebbe essere un’altra storia”.

 

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