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Vertenza Micron, le decisioni del Consiglio Comunale

L’Aquila. Il Consiglio comunale ha approvato la delibera all’ordine del giorno con la quale si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dello Sviluppo Economico di impegnare il Governo a modificare l’impostazione iniziale della vertenza Micron, aprendo un tavolo di settore sulla microelettronica con diversi obiettivi.

Il primo obiettivo è quello di garantire l’attuale occupazione preservando tutti i 1623 dipendenti, a fronte dei 700 esuberi annunciati, dello stabilimento Micron di Avezzano, il secondo quello di identificare e stabilire le misure di sostegno industriale relative alle politiche dei semiconduttori e del settore della microelettrica, creando le condizioni di sostegno industriale mediante processi di riorganizzazione e sviluppo di multinazionali presenti nel nostro paese. Il terzo deve essere quello di operare affinché Micron di Avezzano o la nuova proprietà, garantiscano attraverso investimenti mirati mediante un Piano Industriale credibile e durevole nel tempo che assicuri sviluppo per l’azienda e per tutto il territorio regionale e nazionale, mantenendo l’attuale livello occupazionale. Ultimo infine l’obiettivo di dare atto che la deliberazione non comporta impegno di spesa ne diminuzione di entrata.

“L’incertezza sul futuro dello stabilimento Micron di Avezzano, – si legge in premessa nel documento – messo sul mercato dalla multinazionale americana, potrebbe sfociare in un dramma sociale dalle conseguenze inimmaginabili per la Marsica generando, nel contempo, un pericoloso arretramento del sistema paese su tecnologie innovative, i semiconduttori, di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’Italia. La multinazionale Micron, – si legge ancora in premessa – risulta la prima grande impresa della provincia dell’Aquila, la seconda d’Abruzzo, è un’azienda cardine del sistema economico regionale. Sarebbe gravissimo e devastante un ridimensionamento del numero delle maestranze, quasi la metà dell’intero sito produttivo di Avezzano, con pesantissime ripercussioni sul tessuto sociale ed economico non solo di tutta la Marsica, ma dell’intera provincia dell’aquila e della regione Abruzzo”.

“Rispetto alla crisi che da anni interessa il nostro territorio” ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente “abbiamo tentato in questi anni di salvaguardare il knowhow e le competenze specifiche del mondo del lavoro aquilano, tuttavia è difficile trovare una ricollocazione per i lavoratori rimasti fuori da mercato che hanno superato i 40- 45 anni di età. Per questa ragione abbiamo voluto patrimonializzare la città acquistando, grazie ai fondi della legge mancia devoluti dal Pd, il sito dell’ex polo elettronico. Abbiamo pagato 4 milioni di euro una struttura che ne valeva almeno 25. Grazie a questa iniziativa della Giunta comunale presto arriverà una nuova azienda alla quale, in cambio della cessione di un capannone nell’are a ex Italtel, abbiamo chiesto di assumere solo personale aquilano, per tutti i profili e le qualifiche funzionali, alle maestranze al management. Stiamo seguendo tutte le vertenze occupazionali che interessano il territorio, affianco delle organizzazioni sindacali, perché non si avrà una vera ricostruzione se non riusciremo a salvaguardare i posti di lavoro de nostro territorio, puntando dunque anche sui giovani e sul loro futuro”.