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Confindustria sull’area di Punta Penna a Vasto: ‘Siamo per il rispetto delle regole’

Chieti. Con riferimento ad alcune pagina web che riportano il cosiddetto dossier che alcune associazioni ambientaliste hanno presentato all’amministrazione comunale di Vasto, Confindustria Chieti Pescara ribadisce fermamente che l’impegno preliminare del Sistema imprese è la sostenibilità in ogni suo aspetto: ambientale, sociale, finanziario e rimanda al mittente le inaccettabili accuse gratuite degli ambientalisti.

Forse che le associazioni cosiddette ambientaliste arriveranno a voler far chiudere anche le autostrade? Ragionando con la loro testa si potrebbe dire che tanto, si sa, c’è sempre qualcuno che supera i limiti di velocità, sono inutilmente pericolose, anzi, complici di omicidi!

Le precisazioni seguenti interessano, di fatto, il presente ed il futuro delle aziende insediate da decenni nell’area consortile (ARAP) di Punta Penna.

Gennaro Zecca Presidente di Confindustria Chieti Pescara sostiene “le nuove incertezze che derivano dal riaccendersi del forte dibattito nella città di Vasto non devono far perdere quelle occasioni di crescita che, fortunatamente e nonostante la crisi, alcune imprese continuano a proporre”.

Come ribadito in più sedi e più occasioni Confindustria è contro tutti i tentativi di disinformazione portati avanti per creare nuove e infondate paure nella cittadinanza, ed è a favore dello sviluppo industriale sostenibile in parallelo con la tutela delle aree protette e delle risorse naturali del nostro territorio.

“Quando gli impianti hanno superato favorevolmente le valutazioni degli organismi competenti perché -si domanda esterefatto Gennaro Zecca – si pensa sistematicamente ad ostacolare la presenza di attività industriali, sia nuove che storiche? Ciò dimostra una visione limitata e miope che può creare danni irreparabili al nostro tessuto economico già fragile e stravolto dalla crisi economica globale.”

“Imprese e lavoratori vastesi – incalza Zecca – hanno bisogno di certezze e hanno diritto di sapere se le loro attività hanno un futuro oppure no. L’incertezza, l’impossibilità di programmare e di fare impresa pur nel rispetto delle regole, è una malattia mortale che farà perdere molti posti di lavoro e l’economia locale subirà un tracollo di cui qualcuno, prima o poi, dovrà farsi carico”.

Le aziende (come Puccioni) hanno ottenuto le rispettive autorizzazioni legittimamente, in conformità con tutti gli strumenti urbanistici vigenti rispettando, quindi, tutte le prescrizioni stabilite dagli Enti preposti al controllo. Inoltre, si sottovaluta la storica presenza di un comparto industriale da sempre attivo e importantissimo per l’economia della città e del territorio circostante, ancor prima dell’istituzione della riserva naturale.

Viviamo in uno Stato di diritto, esistono la pianificazione urbanistica e le norme: tutti, imprenditori, società civile, associazioni e istituzioni politiche, sono tenuti ad rispettarle!

Nessuno chiede o sostiene gli interessi dell’industria a prescindere, si vuole solo che tutti sappiano quali sono le regole ed ancor più che tutti le rispettino.

Per quanto riguarda il Porto di Vasto sono già state effettuate scelte strategiche ed investimenti importanti, orientati anche allo sviluppo delle attività industriali, attraverso il nuovo Piano Regolatore e l’ampliamento delle infrastrutture. ?Il futuro dell’industria del comprensorio, della Regione ed il futuro del Porto sono indissolubilmente legati a pena di una reciproca marginalizzazione.

“Auspichiamo una volta per tutte – conclude Zecca – che nelle sedi istituzionali si tenga nel dovuto conto il punto di vista delle tante imprese che sinora, nel rispetto delle regole, hanno dato al territorio lavoro e ricchezza e di quelle che si apprestano a farlo avendo pressoché concluso gli iter autorizzativi previ importanti investimenti. Si tratta di un tessuto d’imprese sano e che, con l’ausilio di tecnologie avanzate e di alto profilo, apporterà, quotidianamente, notevole valore aggiunto al nostro territorio”.