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Si chiude a Bologna Assemblea Annuale Anci: l’intervento di Di Primio

Bologna. Si chiude oggi, a Bologna, la XXIX Assemblea Annuale Anci, (17-20 ottobre 2012), che ha visto, fra la folta schiera di sindaci, amministratori locali, parlamentari della Repubblica, rappresentanti sindacali ed esponenti del Governo, anche la partecipazione del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, “Responsabile delle Politiche del Personale e Relazioni Sindacali” dell’Anci, lo scorso giovedì 18 ottobre.

Il sindaco Di Primio, durante la tavola rotonda “Autonomia e modernità come condizioni. Città metropolitane, nuove Province, unioni di Comuni: il sistema istituzionale locale si rinnova per cambiare l’Italia. Ora tocca a Regioni e Stato” coordinata dal giornalista Edgardo Gulotta, ha parlato di classe dirigente, credibilità della politica, servizi ai cittadini, autonomia e modernità degli Enti locali.
“Non posso condividere l’autoreferenzialità della nostra classe dirigente – ha dichiarato il sindaco durante il dibattito – che paga lo scotto di non sapersi rinnovare e la lontananza dalla gente. Il Governo tecnico, infatti, è frutto dell’ipocrisia dei partiti che seggono in Parlamento, un Governo che, se pur rispettabilissimo per le proprie competenze tecniche, alla fine, così come ha rimarcato il premier Monti nel suo intervento di ieri (17 ottobre), da più di un anno sta privando i Comuni dei fondi necessari. Nella prima Repubblica – ha rimarcato il sindaco – si rubava in nome dei partiti, oggi i politici rubano ai partiti. Stiamo quindi assistendo all’evoluzione di un ‘mostro’ che non vorremmo più conoscere. Gli Enti locali devono dare risposte ai propri cittadini, sono invece impegnati su ben altro fronte che è quello di far quadrare i conti per mantenere in ordine i propri bilanci saccheggiati dai minori trasferimenti”.
Sottolineando il concetto di autonomia e modernità da attuare negli Enti locali, il sindaco ha aggiunto: “Modernità vuol dire sviluppo, infrastrutture ed un nuovo sistema istituzionale. L’autonomia è sancita dal Titolo V della Costituzione che, però, questo Governo ci sta portando via. Autonomia è far gestire agli Enti locali la propria fiscalità. Noi sindaci non siamo i ‘gabellieri’ di nessuno: chiediamo solo di trasformare le risorse in servizi per i nostri cittadini”.

A conclusione del suo intervento, il sindaco si è soffermato anche sul riordino delle Province, provvedimento che rappresenta la partita più importante per i territori: “A causa del riordino delle Province – ha concluso il sindaco – molti territori perderanno le proprie sedi degli uffici periferici dello Stato con la conseguente drammatica perdita di posti di lavoro”.