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Francavilla, al MuMi convegno su turismo e occupazione

Francavilla al Mare. Si è tenuto al Museo Michetti di Francavilla al Mare un convegno dal titolo “Quando il turismo mette in moto l’occupazione”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Chieti.

“Questo convegno è un punto di arrivo di un lungo percorso – ha esordito il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio – siamo in un momento molto difficile per le casse degli Enti pubblici, quindi le risorse scarseggiano, ma nel settore del turismo contano molto le idee. Se prendiamo l’Automotive, questo in un momento di crisi può rappresentare un’alternativa. Ci sono tutte le condizioni perché il turismo possa decollare. Rispetto a qualche anno fa l’offerta turistica è cresciuta, è migliorata, si è affinata. Il lavoro degli operatori va valorizzato e dissotterrato. Noi abbiamo tutti gli ingredienti per creare un prodotto bello ed attraente, solo che manchiamo di visibilità, quindi bisogna puntare sul marketing. Speriamo che nel 2013 potremo apprezzare una ripresa dell’economia. Bisogna puntare sul territorio per dare un futuro ai giovani e su questo settore dove vale la meritocrazia”.
“Il turismo – ha aggiunto il sindaco di Francavilla al Mare, Antonio Luciani – deve essere una scelta convinta da parte nostra. Abbiamo in questo un vantaggio competitivo molto importante, vale a dire la materia prima, la risorsa territoriale. Sta a noi valorizzare il territorio, poi l’occupazione è una conseguenza. Bisogna combattere quel mostro che è la burocrazia che è un vero problema per le imprese, quindi la politica deve operare un’inversione di tendenza. Abbiamo toccato il fondo, possiamo solo ripartire”.
“Abbiamo deciso di fare un convegno con relatori qualificati – ha detto l’assessore alle Attività Produttive della Provincia di Chieti, Daniele D’Amario – per vedere quale appetibilità ha oggi il turismo che ha una realtà ancora molto piccola ma che ha una grossa possibilità di sviluppo. La peculiarità è che ci siamo fissati un obiettivo occupazionale. Con il Patto dell’area chietino – ortonese, si coinvolgono il 45% degli abitanti della provincia di Chieti ed una importante percentuale dell’Abruzzo. Abbiamo voluto aiutare le piccole imprese che fanno turismo, questi forse sono gli unici soldi concreti. Siamo riusciti a creare 110 posti di lavoro, questo riteniamo che sia un risultato decisamente positivo. Quindi è un’inversione di tendenza che rappresenta l’idea che è un qualcosa di dimensionato ma che ha dei margini di miglioramento”.
L’evento si colloca al termine del progetto “Programma di Sviluppo Locale Chietino Ortonese”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a valere sul Fondo per lo Sviluppo. Il convegno è stata un’occasione per tirare le somme su quanto fatto all’interno del programma che ha finanziato gli investimenti di 45 ditte nella provincia di Chieti, tutte collocate nell’ambito turistico-ricettivo-agroalimentare. L’investimento complessivo dei finanziamenti alle aziende ammonta a circa 889.190,88 euro, il programma ha dato l’input per nuova occupazione: 110 i lavoratori dipendenti assunti e 9 le nuove aziende costituite. Oltre alla presentazione dei risultati del programma, l’evento è stato concepito per parlare delle opportunità lavorative del sistema turistico integrato. Il convegno è stato organizzato con l’obiettivo di far luce su tutte queste tematiche in un momento quanto mai complesso in materia di lavoro. Le 45 ditte che hanno ottenuto il cofinanziamento erano presenti ed hanno ottenuto delle targhe per la partecipazione al progetto.
“Questo ritengo che sia un convegno importante – ha detto l’assessore regionale alle Politiche Agricole, Mauro Febbo – perché in Italia si inizia a parlare di certe tematiche. Quando c’era il boom economico non c’era bisogno di parlare di queste cose perché c’era molto turismo. Penso che vadano riviste le scelte del passato. Quando andiamo fuori dobbiamo presentarci come Italia e non come singole realtà territoriali. È la prima volta che si vedono tre Assessorati regionali insieme (Turismo, Lavoro e Agricoltura). Ci deve essere il salto culturale nell’agricoltura che non deve essere più intesa come attività rurale ma come settore da affiancare alle aziende ed in questo modo ci può essere la ripresa. Dico che dovremmo attivare dei percorsi turistici dove si collegano le località balneari con le zone interne. In questo momento dobbiamo mettere in risalto le nostre tipicità e specialità. A Bruxelles abbiamo ottenuto il marchio di qualità Abruzzo. Questo può dare dei risultati importanti ed un salto di qualità. Dobbiamo ragionare in termini di altissima qualità con delle filiere, di queste filiere il turismo ne fa parte. La nostra realtà imprenditoriale ha capito il salto di qualità che ha fatto la regione Abruzzo”.
“Come Agenzia Tecnica del Ministero del Lavoro – ha affermato Piero Brandimarte, responsabile Area Centro Adriatica di Italia Lavoro – ci siamo posti la domanda se il turismo può dare possibilità occupazionale e può essere di qualità, noi crediamo di si. Intanto il primo problema quando si parla di turismo è quello di considerarlo come settore. Penso che questo sia un percorso ancora in fase di stabilizzazione. Da una parte c’è la capacità di interconnessione e dall’altra parte c’è la necessità di creare una rete di sviluppo. C’è la necessità di convogliare i flussi turistici degli stranieri. La crisi c’è e si sente. Il problema è il perché l’Italia si colloca in una posizione non idonea. Questo perché non abbiamo un’organizzazione turistica adatta, la frantumazione del sistema alberghiero, la mancanza di professionalità del personale e la carenza di infrastrutture. Adesso le aspettative dei turisti sono cambiate, in questo senso la politica può fare moltissimo. Il turismo continua ad offrire opportunità occupazionali importanti. Da una decina di anni è cambiato anche l’approccio nei confronti della formazione. Fino al 2000 ci si riferiva a delle fasce medio-basse. Si sono innalzate le competenze perché per fare turismo ci vuole una certa preparazione. Bisogna ragionare sull’innalzamento delle competenze e delle prestazioni. Il turismo ha bisogno di certi tipi di professionalità, non si deve dare nulla per assodato, c’è la necessità di anticipare i tempi”.
“Noi abbiamo sempre creduto in un’industria del turismo – ha concludo il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera – questo ha portato al progetto dell’Automotive e della Costa dei Trabocchi che riteniamo sia un volano per il turismo abruzzese. Penso che l’industria si debba adoperare nel rispetto del turismo e dell’amministrare. L’Abruzzo è sempre stato visto come la regione dei Parchi che però non hanno dato quella spinta. L’assessore regionale Di Dalmazio è stato il primo ad occuparsi dell’industria del turismo. Serve un coordinamento dei vari Assessorati ed oggi è un’occasione per avviare questo percorso. Bisogna fare marketing ma bisogna anche dare un servizio di qualità. Chi opera nell’agricoltura deve cambiare mentalità e creare una vera e propria industria. I piccoli si devono mettere insieme e stare allo stesso momento con i medi e con i grandi. Bisogna sburocratizzare. Dobbiamo principalmente lavorare su sistemi di banda larga. Le varie iniziative non devono essere a macchia di leopardo ma devono essere unitarie. Dobbiamo pensare a lavorare al sistema e non singolarmente”.

Francesco Rapino