Chieti. “Il riordino delle Province, con una drastica riduzione del loro numero, nasce con l’intento di ridurre la spesa pubblica. In realtà questa riforma, di dubbia costituzionalità, non comporta nessun risparmio considerevole ed ha creato solamente una lacerazione sui territori difficile da sanare nel tempo. In realtà il Governo Nazionale non ha saputo o non ha voluto assumersi la responsabilità delle scelte come ha fatto nel passato su materie che andavano a toccare anche le tasche dei cittadini”.
Così il consigliere provinciale del Pd, Tomaso Coltetti, sul roiordino delle Province.
“Ha preferito lasciare agli Enti locali l’onere delle proposte – ha proseguito Coletti – creando lacerazioni e campanilismi che sicuramente non fanno bene alla nostra comunità. Altri Enti pubblici o società pubbliche potevano essere abolite trasferendo le loro funzioni proprio alle province con risparmi molto più consistenti. Bene, comunque sia il provvedimento è stato fatto e così come procedono le cose la Provincia di Chieti , la più popolosa delle quattro abruzzesi, la più grande come superficie, una delle più antiche, quella che possiede entrambi i parametri previsti dalla legge per continuare ad essere Provincia, è destinata a chiudere i battenti nel giro di qualche mese per essere fusa con quella di Pescara. La Provincia di Pescara, pur non avendo i parametri previsti dalla Legge è stata ‘protetta’ in sede di conversione del decreto con una postilla che stabilisce che, comunque vadano gli accorpamenti in Abruzzo,Pescara sarà capoluogo di Provincia. Adesso la regione dovrà elaborare una proposta unitaria da inviare al Governo Nazionale dopo che il CAL (Consiglio delle Autonomie Locali), lacerato dai campanilismi, non è riuscita a proporre una soluzione che raccogliesse almeno la maggioranza dell’organismo. E’ una occasione per il Consiglio Regionale abruzzese per rimediare alle disattenzioni dei parlamentari abruzzesi che in sede di conversione del DL non hanno compreso che solo Chieti sarebbe stata punita. Il Consiglio Regionale potrà elaborare una giusta proposta, in linea con la legge nazionale di riforma, che dia dignità a tutti i territori, alle loro storie ed alle loro aspettative. Chieti e l’Aquila hanno i parametri previsti dalla legge per continuare ad essere Province, mentre Teramo e Pescara dovranno essere fusi in una unica Provincia così come vuole la legge. In sintesi il Consiglio Regionale dovrebbe proporre per l’Abruzzo tre Province: Chieti, L’Aquila e Pescara-Teramo. Per discutere di questa ipotesi il gruppo Pd in Provincia ha fatto richiesta al Presidente Di Giuseppantonio di organizzare un incontro in Consiglio Provinciale con i parlamentari ed i consiglieri regionali del territorio prima che l’assemblea regionale provveda ad inviare la proposta al Governo nazionale. Avremo così – ha concluso il consigliere provinciale del Pd – la contezza di quanti sono pronti a fare la battaglia per difendere le giuste aspettative di un territorio spesso dimenticato dalle istituzioni sovraordinate”.