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Chieti, Dipartimento Militare di Medicina Legale: la Provincia contro la soppressione

Chieti. Il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno urgente proposto dal presidente Enrico Di Giuseppantonio inerente la soppressione del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Chieti.

L’ordine del giorno ha fatto proprie le proposte per eludere la dismissione dell’Ente contenute nel documento sottoscritto lo scorso 11 settembre presso la Prefettura di Chieti da Cgil, Cisl, Uil e Filp, dando mandato al presidente di Giuseppantonio di adottare ogni iniziativa utile alla loro attuazione.

Queste proposte prevedono il trasferimento del Dipartimento dall’attuale caserma Bucciante ad un’altro edificio del capoluogo teatino, riducendo sensibilmente le spese di mantenimento (ad esempio la caserma Spinucci o un’altra sede da individuare in collaborazione con le autorità locali); l’avvio di forme di accordo tra Amministrazione della Difesa e Asl per favorire lo scambio oneroso di servizi e prestazioni a carattere ambulatoriale, di laboratorio, vaccinale ed altri eventuali ausili con notevole utilità per i cittadini. Il documento propone inoltre di inserire il progetto nel diverso quadro normativo, in particolare utilizzando lo strumento innovativo di autofinanziamento strutturale previsto dalla costituzione della società “Difesa Servizi spa” .
“Pur comprendendo le ragioni dei piani di riordino attuati dal Governo nell’ambito della spending review e che investono anche il settore della Difesa” ha detto Di Giuseppantonio “ritengo che in questo momento vadano salvaguardati i livelli occupazionali e le professionalità che operano all’interno del Dipartimento Militare di Medicina Legale. Non meno importante, inoltre, è evitare la perdita di posti di lavoro in una città come Chieti che con il suo comprensorio sta già pagando un prezzo altissimo non solo alla crisi industriale ma anche alla soppressione di altre strutture militari come il 123° Reggimento e che rischia di essere ulteriormente privata di uffici pubblici nell’ambito del piano di riordino delle Province”.

Intanto, a tal proposito, il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha inviato una lettera al ministro Di Paola nella quale si legge: “Ancora una volta, mio malgrado, mi vedo costretto ad investirLa di una nuova problematica relativa alla presenza-dismissione nella mia città delle strutture militari. È notizia di queste ore che, entro la fine del 2012, il Dipartimento Militare di Medicina  Legale, ospitato presso la caserma Bucciante, lascerà Chieti. Non Le nascondo il mio personale sconcerto per un tale possibile accadimento che vedrebbe, ancor una volta, il capoluogo teatino penalizzato di fronte a delle esigenze che, seppur necessarie, continuano a mortificare l’intera mia comunità. L’economia della città, i livelli occupazionali, sono già stati fortemente compromessi dallo smantellamento del 123° Reggimento ‘Chieti’. Le conseguenze negative di detta chiusura, insieme alla congiuntura negativa che da anni attanaglia l’intero globo, rischiano seriamente di compromettere in termini definitivi, il sistema sociale della mia città. La mia ferma opposizione allo smantellamento del Dipartimento Militare di Medicina Legale, non ha radici campanilistiche, ma si fonda soprattutto su dati oggettivi che evidenziano la qualità dei servizi erogati dal su richiamato Dipartimento. Questo, infatti, dati relativi al 2011, ha reso 121.000 prestazioni i cui ricavi hanno fatto sì che la struttura stessa non gravasse sulle casse pubbliche. Pertanto, la sua soppressione non appare in linea con il dettato del D.L. n. 95/2012 sulla riduzione della spesa pubblica. Inoltre, ove si volesse perseguire una logica di mero taglio della spesa, la struttura in oggetto potrebbe comunque essere ospitata in altre sedi militari presenti a Chieti con evidente abbattimento di costi. Questa, in buona sostanza, è la cosa che chiedo venga da Lei valutata, al fine di non umiliare ulteriormente la città e chi vi lavora”.