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Pescara, “Commissioni farsa”: il M5S diserta per protesta

Pescara. Il Movimento 5 stelle torna ad attaccare il Pd per “l’utilizzo farsa delle commissioni consiliari nel Comune di Pescara convocate al solo fine di approvare i verbali delle sedute precedenti”.

La denuncia nasce per la convocazione della seduta della commissione Cultura e Turismo, con all’ordine del giorno proprio “approvazione dei verbali”, tenutasi questa mattina alle ore 10 ed alla quale il Movimento 5 stelle ha deciso, in  contestazione, di non prendere parte.

“È inaccettabile che il centrosinistra continui a convocare commissioni, nelle quali vengono erogati gettoni di presenza, quindi soldi pubblici, per la sola approvazione di verbali che sono relativi spesso, addirittura, a sedute convocate, a loro volta, solo per approvare verbali di precedenti sedute”, commenta la capogruppo M5s Pescara Enrica Sabatini, “siamo di fronte ad un utilizzo ridicolo delle commissioni consiliari e che abbiamo segnalato più volte negli anni sia all’attuale presidente del Consiglio Francesco Pagnanelli, sia al suo predecessore Antonio Blasioli, ma la situazione è rimasta invariata”.

Il Movimento 5 Stelle ha, infatti, inviato diverse segnalazioni, due solo tra giugno e luglio, denunciando l’utilizzo improprio delle commissioni consiliari dal momento che il regolamento del consiglio comunale prevede, all’articolo 13 comma 2, che i verbali vengano approvati di norma nella seduta successiva a quella cui si riferiscono.

“Come sicuramente il Presidente Pagnanelli saprà”, prosegue la consigliera M5s Erika Alessandrini, “le attività svolte nelle commissioni consiliari hanno funzioni consultive, di controllo, di indagine o conoscitive ed essendo articolazioni del Consiglio comunale, esercitano tali funzioni concorrendo ai compiti di indirizzo e di controllo politico-amministrativo. Ci chiediamo come possa essere consentito, da anni, un utilizzo di soldi pubblici di questo tipo e soprattutto, perché, nonostante le nostra segnalazioni il Presidente del consiglio non imponga ai presidenti di commissione un modus operandi ispirato al rispetto del regolamento vigente e non a libere ed arbitrarie valutazioni”.