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Incendio Monte Morrone, aumentano uomini e mezzi a disposizione

Sulmona. “Le diverse situazioni di fuoco hanno una componente importante dal punto di vista delle risorse umane: vigili del fuoco, carabinieri, forestali ma anche volontari sono sul pezzo. Così come c’è una importante copertura di mezzi tecnologici sia dall’alto sia da terra. Noi continuiamo a fare in modo che questi numeri non diminuiscano, ma possano essere implementati”.

Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, al termine del vertice nella sede del Centro operativo comunale (Coc) di Sulmona per fare il punto sulla situazione del rogo sul Monte Morrone.

“Purtroppo – ha aggiunto – lo scenario è caratterizzato dall’aumento di lingue di fuoco anche in altri Comuni. Nell’arco della giornata di ieri abbiamo avuto altri incendi a Prezza a Pacentro a Cocullo. Abbiamo avuto notizia che dal Lazio c’è una situazione da approfondire riguardante Antrodoco che potrebbe scavalcare e arrivare in Abruzzo: con il prefetto dell’Aquila abbiamo convocato e assunto le informazioni derivanti da una riunione tecnica per far sì che ci si muova in anticipo con la macchina del pronto intervento e anche delle azioni di contrasto”.

“Oggi – ha sottolineato D’Alfonso – sul punto del fuoco del Morrone di Prezza sono all’opera due Canadair e l’Erickson che è un vero e proprio bombardiere d’acqua, più un elicottero, più i mezzi da terra. Arriveranno in mattinata anche due Canadair francesi e stiamo cercando di recuperare un terzo Canadair che ieri, purtroppo, è entrato in avaria.

Quindi alla fine puntiamo ad avere cinque Canadair e l’Erickson, per fare in modo che si riesca a vincere il fuoco sul Morrone e si riesca a governare anche il fuoco di Prezza. Poi dobbiamo rimettere mano al fuoco della Marsica essendo sicuri che quello di Antrodoco non riesca a superare il valico”.

L’emergenza è totale nella Valle Peligna dopo la propagazione dei nuovi incendi nei territori dei Comuni di Prezza e Cocullo. “È stato eseguito un ottimo lavoro soprattutto sul versante San Giovanni evitando che il fuoco arrivasse sulla strada ed alle abitazioni adiacenti”, afferma il sindaco di Prezza Marianna Scoccia.

È stato trovato un innesco non acceso. Alle 6 è partita la squadra di 20 volontari del COC di Prezza. Il sindaco ed il capo squadra dei Vigili del Fuoco hanno già perlustrato l’intera area. “Siamo in attesa di altre squadre di Vigili del Fuoco e di personale dell’esercito – conclude il sindaco – e la situazione non è facile”.

Febbo: ‘Dopo il disastro, D’Alfonso eviti pastrocchi’

“Se ci sono mani criminosi dietro gli eventi incendiari il Governo nazionale non può accettare e concedere nessuna deroga alla legge quadro sugli incendi, la numero 353 del 2000, come annunciato dal Presidente D’Alfonso e quindi deve essere necessariamente perseguita una strada diversa e più consona per ripristinare la vegetazione delle nostre montagne”.

Questo il commento del Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo, che critica l’ipotesi rimboschimento e propone “una sana e seria attività di ripulitura creando in questo modo le condizioni che il bosco riprenda la sua vegetazione e percorso in maniera naturale”.

“Invece è troppo riduttivo e semplice – aggiunge – scaricare le colpe sui piromani come affermato dall’assessore alle Aree interne Andrea Gerosolimo quando questo Governo regionale ha le gravi colpe di portare un enorme ritardo e di aver investito pochi fondi sulle attività di prevenzione come previsto dal PSR.

Quindi sull’emergenza incendi vediamo una Regione che si muove ancora in maniera sconclusionata e disorganizzata mentre vediamo territori interi dei nostri Parchi andare in letteralmente in fumo”.

“In questi giorni di emergenza – sottolinea – assistiamo semplicemente all’assenza totale di una politica seria di prevenzione mai messa in campo da questo Governo regionale che andasse a tutelare il nostro patrimonio boschivo e forestale.

Infatti mi risulta che la bozza del bando 8.3.1 del PSR è stata preparata e trasmessa dal funzionario estensore e bloccata, per cause sconosciute, dal mese di giugno presso la Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo.

Come risulta d’altronde dalla scheda obiettivo della DGR n.344/2017. Su questo punto, nei prossimi giorni, convocherò una specifica Commissione di Vigilanza dove chiamerò anche l’assessore Pepe, l’assessore Gerosolimo e il Direttore Di Paolo al fine di verificare se corrisponde al vero la trasmissione di uno specifico bando da parte del funzionario e ferma nel cassetto dal mese di giugno”.

“Fatta questa verifica – continua Febbo – reputo tardiva e assurda la pressa di posizione di questo esecutivo regionale. Infatti ho già espresso il mio pensiero denunciando come il presidente D’Alfonso solo oggi si renda conto dell’esistenza in Abruzzo del patrimonio boschivo e delle bellezze naturali dopo essere stato il primo responsabile della soppressione del Servizio Foreste, dello smantellamento dell’ufficio Uso Civico e della scarsa programmazione dei fondi a disposizione dello Sviluppo Rurale dove sono stati investiti solo 9 milioni di euro rispetto ai 30 della passata programmazione. Detto questo mi preme sottolineare un aspetto delicato che eviti di aprire la strada a speculazioni ed attività di male affare”.

Prc L’Aquila: ‘Gerosolimo si dimetta’

“L’assessore regionale alle aree interne, invece di costruire cartelli elettorali territoriali, faccia la cosa più dignitosa che gli rimane da fare dopo questo disastro: si dimetta”.

A sostenerlo è la segreteria provinciale dell’Aquila del Prc, intervenendo sull’incendio “che sta devastando da otto giorni il Monte Morrone” e definendolo “una tragedia di enormi proporzioni, ambientali e sociali”.

“Il grande incendio che sta divorando la montagna sacra di Celestino V – si legge in una nota – è colpevolmente alimentato dai ritardi di enti e di istituzioni, dalla mancanza di un piano coordinato regionale di prevenzione e di gestione degli incendi, dalla inesistente pianificazione della emergenza incendi, dalla totale mancanza di protocolli di prevenzione incendi e dai torbidi e diffusi interessi che ruotano intorno alla ‘privatizzazione’ delle emergenze”.

“Si aggiunga a questo – si prosegue nella nota – anche il vergognoso scaricabarile di responsabilità da parte della politica locale al quale stiamo assistendo in questi giorni e il quadro desolante è completo. Assoluta mancanza di cura, di controllo e di manutenzione del territorio insieme alle azioni irresponsabili e criminali dei piromani stanno distruggendo un patrimonio naturale e ambientale unico e prezioso per tutti i cittadini abruzzesi”.