Giulianova, il Cittadino Governante: “Lido delle Palme, una storia lunga vent’anni”

Il Cittadino Governante prende in esame la situazione del Lido delle Palme a Giulianova, con lavori praticamente fermi da più di vent’anni e di recente messo sotto sequestro nell’ambito dell’operazione Castrum.

“Quel comparto – circa 90.000 mq. localizzati all‘altezza del Dino’s, dalla ferrovia fino al lungomare – fu inserito dal PRG del ’94 nell’ambito dello sviluppo della zona E2 turistica con un mix di destinazioni d’uso (ricettivo, residenziale, commerciale, sportivo) accanto ad opere di urbanizzazione quali strade, parcheggi pubblici, verde urbano, verde attrezzato con impianti sportivi pubblici con la finalità di non farne un quartiere dormitorio bensì di grande qualità e vivibilità. L’iter si concluse nel ’98 e da allora si sarebbe potuto tranquillamente edificare se si fossero seguite le direttive del Piano Regolatore Generale. Invece si è voluto fare altro a scapito degli interessi generali e di un insediamento di qualità (i dettagli si possono trovare nel comunicato diffuso dalla nostra associazione nel 2011) link. E così nel 2009 la prima Giunta Mastromauro per assecondare questa volontà adottò in variante al PRG un nuovo Piano di Lottizzazione che il TAR, su ricorso di alcuni proprietari dissidenti, ha annullato”.

E l’associazione prosegue: “Ciò ha comportato ben 7 anni di blocco di ogni iniziativa. Poi nell’estate scorsa, pur di assecondare a tutti i costi i voleri del consorzio dei proprietari, l’amministrazione ha proceduto, con una doppia delibera di giunta, all’approvazione sostanzialmente dello stesso piano di lottizzazione già bocciato dal TAR, commettendo una doppia irregolarità: non rispetto della sentenza del TAR del 2014 e mancato passaggio in consiglio comunale di un piano urbanistico che, essendo in variante al PRG, per legge deve obbligatoriamente avvenire”.

“Ciò ha comportato l’attenzione della magistratura che ha sequestrato tutti gli atti riguardanti la corposa lottizzazione. Come si vede è una brutta storia in cui l’amministrazione comunale ed il consorzio dei proprietari hanno agito in piena sintonia ignorando il PRG e la sentenza del TAR in spregio alla buona urbanistica che contempera le esigenze dei privati con quelle altrettanto importanti della collettività”.

 

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