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Piccole e medie imprese: la Cna di Avezzano proclama lo stato di agitazione

Avezzano. “La Cna provinciale di Avezzano dichiara lo stato di agitazione della categoria delle Piccole e Medie Imprese. Organizzeremo iniziative anche eclatanti per rappresentare l’insostenibile situazione di difficoltà in cui si trovano ad operare oggi gli artigiani, i commercianti, gli agricoltori e le medie imprese”.

Ad annunciarlo è la presidente della Cna provinciale di Avezzano Franca Sanità. “Si continua a fare molto affidamento sulla capacità dei piccoli imprenditori italiani, storicamente conclamata, di reagire a tutti i problemi creati loro da un’errata politica e da una cattiva amministrazione della cosa pubblica. Ma forse” commenta “si stanno superando i livelli di guardia e se non si effettuano interventi concreti a sostegno delle piccole attività produttive, questa volta, il sistema delle PMI potrebbe non farcela a superare questo momento di straordinaria difficoltà. Occorre intervenire urgentemente con coraggio e determinazione sui costi della burocrazia che soffocano la crescita e lo sviluppo e assorbono le risorse disponibili. E’ inutile giraci intorno: il problema è che non si possono liberare risorse per investimenti perchè sono tutte impegnate a pareggiare i costi di gestione. Gli Enti e le Istituzioni che dovrebbero garantire servizi efficienti e sostenere progetti di crescita e sviluppo, purtroppo, si limitano a gestire gli adempimenti che non producono innovazione e competitività, anzi, peggiorano la situazione, imprigionano la voglia di ‘intraprendere di ‘fare impresa’ oltretutto con costi spaventosi. La pressione fiscale diretta ed indiretta per famiglie ed imprese in Italia è arrivata a livelli stratosferici. Infatti, stimiamo, senza paura di essere smentiti, che essa ormai è di oltre il 72%. La contraddizione sta nel fatto che le tasse dovrebbero essere pagate per avere in cambio servizi che aiutino le produzioni che a loro volta generano ricchezza ed occupazione, invece, producono effetti devastanti proprio perchè servono nella quasi totalità a sostenere l’elefantiaca macchina della burocrazia. Questo stato di cose deve cessare. La politica, le Istituzioni, gli Enti pubblici devono garantire il rispetto delle regole e devono abrogare tutti gli adempimenti inutili, devono accorciare i tempi ed efficientare i servizi necessari e soprattutto contenerne i costi. Basta con i palliativi. Ci vuole coraggio e tagliare le inefficienze. Le risorse che si genereranno potranno essere investite per la crescita e lo sviluppo”.