L’Aquila. “Sono ormai più di tre anni che il consultorio familiare della Asl è relegato in un container nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, in uno spazio dove, solo grazie alla professionalità degli operatori e delle operatrici, si è riuscita a mantenere l’attività. E’ necessaria una svolta urgente, per la quale facciamo appello ala sensibilità del direttore Silveri e dei suoi collaboratori perché individuino, nel più breve tempo possibile, una struttura adeguata ed autonoma per la sede del consultorio familiare”.
Comincia così la lettera che Stefania Pezzopane, Betty Leone, Emanuela Iorio e Antonella Santilli, rispettivamente assessore alle Politiche Sociali, al Personale, alle Pari Opportunità e consigliere comunale, hanno voluto inviare al manager della Asl aquilana.
“Vale la pena spender qualche parola” aggiungono “per ribadire il ruolo storico e sociale del consultorio familiare, frutto dell’ impegno delle donne aquilane e di una capacità d’innovazione delle istituzioni che compresero, negli anni ‘70, la necessità di favorire l’utenza, specie femminile e giovanile, con strutture sul territorio, separate dalle strutture ospedaliere, in un contesto meno esposto che rispettasse la privacy e la dignità delle persone e, nel contempo, l’interdisciplinarietà dell’assistenza e dei servizi. A distanza di oltre trent’anni da quell’intuizione, oggi più che allora, le esigenze immutate confermano la necessità di mantenere vivi ed operanti in contesti adeguati, realtà come questa che hanno, peraltro, lo scopo di integrare i servi sanitari con i servizi sociali. Ribadiamo la necessità di trovare una nuova sede al Consultorio che sia nell’ambito del contesto urbano cittadino, in forma autonoma e non all’interno della struttura ospedaliera”.