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Ricostruzione L’Aquila, verso la fine del Commissariamento. Nuova visita del ministro Barca

L’Aquila. “Stiamo pensando ad un modello di governance il più funzionale possibile per i Comuni del ‘cratere’ sismico, perché riteniamo che la fase commissariale debba finire al più presto. E’ ora di tornare alla gestione ordinaria; il Commissario oggi non serve più, essendo il suo compito quello di avviare la ricostruzione, non di farla. Missione ampiamente compiuta”.

Così il presidente della Regione Abruzzo, Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, affiancando il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, in una conferenza stampa, all’Aquila, convocata per illustrare lo stato dell’arte degli interventi post terremoto. Che, per inciso, stando ai dati snocciolati dal Ministro, evidenziano una generale accelerazione dei processi di recupero edilizio, economico, sociale. Il Governatore ha soffermato la sua attenzione soprattutto su “quello scenario indefinito” degli aiuti che il Governo nazionale e la Regione Abruzzo hanno assicurato al sistema economico del “cratere” aquilano.

“Voglio chiarire” ha detto Chiodi “perché sentiamo troppo spesso dire, con una recrudescenza a seguito delle vicende dell’Emilia, che non ci sarebbe stato un adeguato sostegno ad imprese e famiglie, colpite oltremodo dalla crisi internazionale”. Il presidente/commissario, entrando nel dettaglio di “misure scaglionate nel tempo”, ma di cui “non si è mai parlato”, ha citato i 90 milioni di euro di recente stanziati dal Governo, i circa 100 milioni per il ristoro danni alle imprese, gli 83 del Fesr Abruzzo per il rilancio delle aree produttive.

“Non si è mai tenuto nella giusta considerazione l’aiuto forse ‘più diretto’ degli altri” ha detto “che ha dato la possibilità agli aquilani di restituire il 40 per cento delle tasse, non pagate nel periodo del post sisma, in dieci anni. Il tutto con effetto immediato sui bilanci delle imprese, attraverso l’emersione di voci attive, con capacità di capitalizzazione, in quanto utile e peraltro non tassabile”.

Facendo una sottostima, il presidente ha parlato di un gettito di circa 600 milioni di euro, “con una formulazione normativa estesissima, che Marche ed Umbria non hanno avuto” e che “si sommano ai 500 milioni stanziati per favorire il sistema imprenditoriale”. Conclusione: circa un miliardo che lo Stato ha messo a disposizione per il rilancio del sistema economico aquilano, “provato” contemporaneamente da terremoto e crisi mondiale. Chiodi ha fatto riferimento poi al settore edile, con “un miliardo e mezzo a disposizione per l’apertura dei cantieri”.

“L’Aquila” ha concluso “è la zona dell’Italia dove le prospettive occupazionali e di crescita per le costruzioni sono maggiori”. Quanto al futuro della Ricostruzione, al cambio di governace, alla nascita di nuovi organismi tecnici o di coordinamento, il presidente Chiodi ed il ministro Barca si sono riservati di fare chiarezza nel corso di un’assemblea pubblica in programma venerdì prossimo, nel cuore della città.

IL CANTIERE DEGLI EDIFICI E. Nei primi cinque mesi del 2012, L’Aquila ha assistito all’apertura di 621 nuovi cantieri per edifici privati “E” (gravi danni strutturali), con un raddoppio rispetto al periodo agosto-dicembre 2011. In accelerazione il numero delle domande di contributo per la ricostruzione degli stessi edifici privati approvate dalla Filiera (+ 144% rispetto agli ultimi cinque mesi del 2011, con 3.108 pratiche “esitate”) e l’importo dei contributi conseguentemente concessi dal Comune, che ha raggiunto 855 milioni di euro, di cui più della metà solo nei primi cinque mesi dell’anno. Per gli altri Comuni del Cratere sono 108 pratiche “E” approvate sulle 390 ricevute, per i 29 Comuni che si avvalgono della Filiera; stima di 175 approvate per gli altri 27 Comuni, in presenza di informazioni non ancora complete. Per ottenere informazioni sullo stato delle proprie pratiche, i cittadini possono ora avvalersi di nuovi servizi: un Ufficio relazioni con il pubblico; un numero verde; l’accesso alla Banca Dati Fintecna (sui contributi alla ricostruzione) sul sito istituzionale del Commissario delegato per la ricostruzione, e alla Banca Dati dell’Emergenza (su tutte le provvidenze per l’assistenza alla popolazione) sul sito del Comune dell’Aquila.

RIMOZIONE DELLE MACERIE. Cresce il dato sulla rimozione delle macerie pubbliche: 98 mila le tonnellate prelevate da gennaio, con un raddoppio rispetto agli ultimi 5 mesi dello scorso anno, e l’introduzione a giorni di un sistema di tracciabilità dei rifiuti. Incentivati (con sanzioni) avvio e conclusione dei cantieri, ridotti i compensi degli amministratori di condominio, resa più competitiva la selezione di progettisti e imprese.

“Negli ultimi cinque mesi” ha detto Barca “si è indubbiamente accelerata l’attività legata alla ricostruzione, in particolare sugli edifici classificati E. Sullo smaltimento delle macerie c’è da velocizzare la situazione legata alle opere pubbliche dove va migliorato il quadro di riferimento”.

LE WHITE LIST. Per quanto riguarda le white list – le liste certificate istituite per prevenire le infiltrazioni criminali e garantire l’affidabilità professionale delle imprese che vogliono proporsi per l’attivita’ di ricostruzione – al 6 giugno, erano 235 le richieste di iscrizione pervenute. E sarà firmato a breve il Decreto ministeriale dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e delle Finanze che attiverà nuovi incentivi alle piccole e micro imprese dell’Aquila per circa 90 milioni di euro sotto forma di agevolazioni fiscali e contributive, con una riserva del 10% per il centro storico e del 20% per le nuove imprese.

VIA LIBERA AL DE MINIMIS PER 90 MILIONI DI EURO. “C’è il via libera al de minimis per 90 milioni” ha detto il ministro Fabrizio Barca. Ho parlato con Passera 20 minuti fa e posso annunciare che sarà firmato in giornata. Ci sarà un’esenzione delle imposte sui redditi, su Irap, su Imu oppure, a scelta, sui versamenti Inps e Inail del personale. Una riserva del 10% sarà dedicata al centro storico e una del 20% per le nuove imprese”.

14 MILIONI DI EURO PER AZIENDE AGRICOLE DANNEGGIATE DAL TERREMOTO. “In occasione dell’approvazione in Conferenza Stato-Regioni del 6 giugno scorso” ha aggiunto Barca “discutendo della proposta di far fronte alle emergenze post terremoto nel settore agricolo della Emilia-Romagna, con un contributo di solidarietà, si è deciso di destinare parte dell’importo all’Abruzzo per un valore di 14 milioni di euro, al fine di intervenire a favore di strutture aziendali agricole abruzzesi danneggiate dal sisma del 2009 e non interessate dai provvedimenti a carico del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Il contributo è a valere sugli altri Programmi di Sviluppo Regionale italiani (eccetto quello dell’Abruzzo, in quanto colpito dal sisma del 2009) e con un prelievo del 4% dei Programmi regionali del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale per un totale di circa 120 milioni di euro”.

RICOSTRUZIONE EDIFICI A, B, C. “Per quanto riguarda le pratiche di contributo relative agli edifici A, B e C (agibili in toto o parzialmente con danni più lievi), ai comuni del “cratere” alla fine di maggio erano pervenute complessivamente circa 30mila domande, che hanno dato luogo a circa 26mila esiti positivi in istruttoria. Nel solo Comune dell’Aquila” ha spiegato il ministro “le domande hanno dato luogo alla concessione di circa 612,4 milioni di euro di contributi. Se sommiamo tale ammontare a quello dei contributi concessi per le pratiche “E” otteniamo un totale complessivo di circa 1,5 miliardi di euro di contributi concessi nel Comune de L’Aquila”.

LE RISORSE COMPLESSIVE STANZIATE. “La ricognizione effettuata sui dati della spesa – alla fine di aprile – mostra che le risorse finanziarie complessivamente stanziate per gli interventi post-terremoto sono pari a poco meno di 10,6 miliardi di euro (di cui 10,5 pubbliche), di cui circa 2,9 miliardi relativi agli interventi per l’emergenza e i restanti 7,6 miliardi destinati agli interventi per la ricostruzione”. A parlare è ancora il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca. “Le risorse destinate agli interventi per l’emergenza risultano quasi integralmente erogate e hanno riguardato principalmente le seguenti linee di intervento: spese per la prima emergenza per complessivi 680 milioni; progetto Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili (CASE): circa 4.500 appartamenti in grado di ospitare più di 15mila persone. Le risorse utilizzate per questo progetto sono state pari a circa 833 milioni; progetto Moduli Abitativi Provvisori (MAP): circa 3.500 moduli in grado di alloggiare oltre 7mila persone. Le risorse utilizzate per questo progetto sono state pari a circa 284 milioni; progetto Moduli a Uso Scolastico Provvisorio (MUSP): 32 scuole prefabbricate in grado di ospitare più di 6mila studenti. Le risorse utilizzate per questo progetto sono state pari a circa 82,8 milioni. Le risorse destinate agli interventi per la ricostruzione riguardano principalmente la ricostruzione di edifici privati e pubblici, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, le reti stradali e ferroviarie. Al netto dei complessivi trasferimenti ed erogazioni effettuate risultano ancora da utilizzare risorse pari a 5,4 miliardi”.